Leggiamo su ‘Il Tempo’ di presunte ‘censure’, ‘intimidazioni’ e ‘cori’ contro la casa editrice di estrema destra Passaggio al Bosco presente alla fiera ‘Più libri più liberi’. Si tenta goffamente di ribaltare la realtà, trasformando chi difende la Costituzione in aggressore. Quella andata in scena alla Nuvola non è intolleranza, ma una sana e legittima reazione di anticorpi democratici che fortunatamente ancora resistono in questo Paese.”
Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
“Se qualcuno, precisa l’esponente di Rifondazione Comunista,pensa che gridare ‘fuori i fascisti’ sia un atto di intimidazione, ha perso il senso della misura e della storia. Il fascismo non è un’opinione tra le tante da tutelare nel nome del pluralismo: è la negazione stessa della libertà altrui. La presenza di uno stand che, come denunciato da decine di autori e intellettuali, veicola messaggi riconducibili a nefaste ideologie condannate dalla Storia e incompatibili con la nostra Costituzione, è la vera provocazione in uno spazio pubblico finanziato e patrocinato dalle istituzioni.La narrazione vittimistica della destra, subito amplificata dai giornali d’area, è un copione stantio: piangono censura mentre occupano ogni spazio di potere e sdoganano il peggiore revisionismo storico. La contestazione pacifica e determinata avvenuta in fiera è un atto di igiene democratica necessario. Non c’è agibilità politica e culturale per chi si richiama a ideologie di morte. Noi stiamo convintamente dalla parte di chi contesta e di tutti i cittadini antifascisti che non accettano la normalizzazione del nero.La vergogna non è nei cori di protesta, ma nel silenzio complice di chi, ai vertici della cultura e della fiera, ha permesso che tutto questo accadesse”.



