“Il divieto imposto al corteo previsto per il 13 dicembre, rivolto a un comitato promotore di una proposta di legge sostenuta da numerosi rappresentanti istituzionali, è una scelta priva di logica e del tutto inaccettabile”.
È quanto dichiara il comitato Remigrazione e Riconquista, commentando le prescrizioni emanate dal Questore di Brescia, che ha negato il corteo consentendo unicamente un presidio statico lontano dal centro cittadino.
“Le motivazioni addotte risultano infondate e contrarie ai principi costituzionali, ledono in modo evidente la libertà di espressione e mostrano la pericolosa commistione tra politica, istituzioni e centri sociali. Le contro-manifestazioni richieste da gruppi antifascisti, finalizzate a impedire lo svolgimento del nostro corteo, non avrebbero dovuto essere autorizzate; al contrario, vengono oggi strumentalmente utilizzate come pretesto per vietare una manifestazione pienamente legittima e accolta con favore da una parte significativa della cittadinanza. Appaiono inoltre impropri i richiami a piazza Fontana e alle leggi Scelba e Mancino, poiché si tratta di un’iniziativa volta a presentare una proposta di legge di iniziativa popolare, dunque perfettamente conforme al quadro normativo vigente”.
“Alla luce di tutto ciò, riteniamo doveroso scendere in piazza per difendere il nostro diritto a manifestare e rivolgiamo un appello alla politica e alle istituzioni affinché non si apra un precedente pericoloso. Diventa ancor più essenziale la partecipazione non soltanto di chi condivide la nostra battaglia, ma di chiunque si consideri un uomo libero. A Brescia sarà necessario affermare un principio fondamentale: nessuna città può essere ostaggio dei ricatti di uno stantio antifascismo, che usa metodi mafiosi”.



