Questa notte i militanti del Blocco Studentesco hanno affisso striscioni in diversi punti della città per lanciare un messaggio diretto alle nuove generazioni: la sicurezza non si delega.
La cronaca parla chiaro: Roma è diventata una città dove aggressioni, stupri, immigrazione incontrollata e quartieri fuori controllo sono all’ordine del giorno. Questa è la normalità che vorrebbero imporci: l’abitudine alla paura, alla rassegnazione, alla resa.
“Non accettiamo l’idea che gli studenti debbano crescere fragili, precari, dipendenti dal caso o dalla fortuna. Non accettiamo un sistema che predica ‘sicurezza’ ma scarica la responsabilità su decreti spot, telecamere e indignazione a comando. L’unicasicurezza è quella che parte dal basso: quella che nasce dalla forza, dalla capacità di proteggere se stessi e chi ci sta accanto, dal sentirsi comunità e non individui isolati”.
“La forza non è un male da estirpare dai giovani, ma una forma di coscienza senza la quale non esisterebbero libertà, carattere, ordine. Scuole che insegnano arti marziali, autodifesa, disciplina e senso di comunità sono l’unica risposta credibile a un mondo ostile”.
“Questa mattina abbiamo portato lo stesso messaggio davanti al Liceo Margherita di Savoia: basta con le parole vuote. Chiediamo alla consulta provinciale la creazione di una commissione dedicata allo sport e alla formazione fisica, per introdurre corsi, migliorare le strutture e unire gli studenti in un percorso di crescita reale.Vogliamo una generazione che non aspetta soluzioni dall’alto, ma che si organizza e agisce”.



