di Enrico Ferro (Fonte Ilnordest)
Un ticket per Luca Zaia nel governo di Giorgia Meloni, in modo da traghettare la presidenza della Regione Veneto verso Fratelli d’Italia.
È la trattativa che potrebbe sbloccare il braccio di ferro con i leghisti per la successione del Doge. La possibile uscita di Daniela Santanchè, la ministra di FdI finita a processo per il caso Visibilia con l’accusa di truffa all’Inps, potrebbe innescare un rimpasto di governo. E l’attuale presidente del Veneto, che non si può ricandidare perché giunto al massimo dei mandati previsti per legge, sarebbe l’uomo giusto al momento giusto.
È questa ipotesi che ha fatto rialzare la testa a Luca De Carlo e Raffaele Speranzon, i due colonnelli del partito della premier, che dopo mesi di silenzio di fronte alle provocazioni leghiste sono tornati a esprimere desiderio di leadership.
Peraltro l’accordo con Zaia, secondo questa ricostruzione, dovrebbe avvenire nel mese di ottobre, praticamente a ridosso delle elezioni. Ecco che, in un caso del genere, il governatore più amato d’Italia non presenterebbe nessuna lista personale. E se lo scambio “ministro-presidente di Regione” dovesse andare bene a Matteo Salvini, di certo i suoi uomini sul territorio non si metterebbero di traverso.
Resterebbe un nucleo di scontenti nella Liga ma senza Zaia è difficile pensare che qualcuno pensi di staccarsi e correre fuori dal perimetro della coalizione di centrodestra.