di Jole Rosati (Fonte Italia informa)
La proposta leghista: flat tax e contratti agevolati per gli under 30
La Lega ha annunciato un disegno di legge, a firma del deputato Luca Toccalini, che mira a introdurre un contratto di inserimento per i giovani under 30. Questo contratto prevede una flat tax al 5% per cinque anni su redditi fino a 40.000 euro e un’esenzione totale dei contributi previdenziali per i datori di lavoro nei primi tre anni di assunzione. L’obiettivo dichiarato è porre fine a stage e tirocini sottopagati, offrendo ai giovani un accesso diretto a contratti a tempo indeterminato.
Inoltre, il disegno di legge introduce un “contratto rimpatri” per incentivare il rientro in Italia dei lavoratori under 36, offrendo una flat tax al 5% su redditi fino a 100.000 euro lordi annui. Questa misura sarebbe rivolta principalmente al settore privato, con una deroga prevista per medici e infermieri .
La posizione del governo: delega sull’equa retribuzione
Parallelamente, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha annunciato che la delega sull’equa retribuzione sarà discussa in Aula entro maggio. Questo testo, approvato oltre un anno fa alla Camera e poi fermatosi in Senato, sostituisce la proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo. La ministra ha sottolineato l’importanza di coordinare le proposte della Lega con la delega in discussione, evidenziando la necessità di valutazioni di impatto per le nuove misure.
Le reazioni nella maggioranza: tensioni e divergenze
La proposta della Lega ha generato tensioni all’interno della maggioranza. Fratelli d’Italia, attraverso il presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto, ha espresso la necessità di completare la delega salari al Senato prima di introdurre nuove iniziative. Forza Italia, invece, ha presentato un proprio disegno di legge che prevede la defiscalizzazione dell’aumento dei contratti collettivi per tre anni.
Le opposizioni: critiche e proposte alternative
Le opposizioni hanno criticato duramente la mancanza di una soglia minima salariale. Il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e l’Alleanza Verdi e Sinistra hanno presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre un salario minimo di 9 euro l’ora. Tuttavia, la maggioranza ha respinto questa proposta, affidandosi alla delega sull’equa retribuzione come alternativa.
Una sfida complessa per il futuro del lavoro
La proposta della Lega rappresenta un tentativo di affrontare il problema dei salari bassi e della disoccupazione giovanile attraverso incentivi fiscali e contrattuali. Tuttavia, le tensioni all’interno della maggioranza e le critiche delle opposizioni evidenziano la complessità del tema e la necessità di un confronto approfondito per trovare soluzioni efficaci e condivisive.



