La linea politica nazionalista intrapresa da Matteo Salvini con una Lega Salvini (vice) Premier che ha abbandonato la specificità del Nord, che era la ragione sociale del movimento politico fondato dal senatore Umberto Bossi, sta rivelandosi un boomerang per la raccolta dei consensi.
Infatti la Lega Salvini Premier al nord viene sempre surclassato da Fratelli d’Italia e superato finanche da Forza Italia che ha dato vita ad una corrente nordista, denominata, Forza Nord e mentre Salvini conta i voti mancati, c’è chi prova a rilanciare il messaggio politico della Lega delle origine. E’ l’associazione politico culturale Patto per il Nord, guidata da Paolo Grimoldi, insieme a storici quadri dirigenti della Lega Nord come Pagliarini, Castelli, Borghezio con primi discreti risultati.
Che Salvini tema la crescita del Patto per il Nord, dichiara Grimoldi, lo si comprende dal fatto che nell’ultimo consiglio federale della Salvini Premier, il segretario leghista ha dichiarato addirittura incompatibile il tesseramento della Lega Salvini Premier con l’adesione a “Patto per il Nord. È un lapalissiano segno di debolezza del fu Capitano”
Grimoldi attacca a ricordare i tanti aspetti di cui Salvini si è troppo rapidamente dimenticato: «l’incompatibilità della “Salvini Premier” è verso partite IVA, i pensionati, gli aumenti delle accise, alle buste paghe dei lavoratori sempre più povere, alla Legge Fornero non cancellata. Tutti segnali di una perdita del senso di orientamento.