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Rotondi (DC): da antifascista ricordo Alfredo de Marsico guardasigilli di Mussolini

“Nessun deputato di ‘Fratelli d’Italia’ potrebbe mai celebrare Alfredo de Marsico, che è stato un ministro fascista, il Guardasigilli di Mussolini.Ma a noi democristiani è concesso tutto: io faccio parte del gruppo e non del partito di ‘Fratelli d’Italia’, e ne faccio parte da presidente della Dc, il secondo partito che ha sottoscritto la candidatura di Giorgia Meloni a premier nel 2022”.

Lo scrive sui suoi canali social Gianfranco Rotondi, segretario nazionale della DC con Rotondi precisando:La Dc è antifascista, ed io stesso appartengo a una famiglia antifascista da tutti e due i rami: la mia famiglia paterna era socialista e di sinistra, quella materna apparteneva a una nobiltà borbonica fieramente contraria alla dittatura di Mussolini, al punto che mio nonno- il solo che ho conosciuto – rinunzió all’impiego pubblico per non prendere la tessera del fascio.Fatte queste lunghe premesse, sono addolorato di non aver partecipato alla commemorazione di Alfredo de Marsico, a quarant’anni dalla scomparsa. E’un merito dell’ordine forense di Avellino di aver voluto ricordare uno dei nostri più illustri concittadini.

Ho disertato l’evento perché esso coincideva con il comizio di Edmondo Cirielli, ed era mio dovere esserci ( a proposito: se Fdi avesse avuto davvero dna fascista, giammai avrebbe organizzato una convention in concorrenza di orario con la commemorazione di un ministro di Mussolini).

Io comunque voglio spendere una parola di ricordo personale per don Alfredo, come io lo chiamavo, da imberbe frequentatore del suo nipote prediletto, l’avvocato Massimo Preziosi, compianto sindaco democristiano di Avellino, papà del celebre attore Alessandro e di due valenti avvocati.   Fu Massimo a presentarmi a don Alfredo, e assieme al mio amico e futuro deputato dc Franco De Luca coltivammo un rapporto singolare tra due ragazzi democristiani e il Ministro di Mussolini estensore dell’ordine del giorno Grandi che pose fine al fascismo.Ricordo ore di colloqui nello studio di piazza Matteotti, e la meravigliosa commemorazione di san Giuseppe Moscati, da noi organizzata, e affidata all’ineguagliabile oratoria di don Alfredo, che del santo era stato amico e confidente.

L’ultimo ricordo di don Alfredo rinvia alla sua meravigliosa residenza napoletana di Piazza Amedeo: lo andammo a trovare pochi mesi prima di morire, e teneva in braccio un bimbetto, suo pronipote. La padrona di casa, che era sua figlia, chiese a don Alfredo come mai fosse permessa al bimbetto una confidenza che non era stata permessa a figli e nipoti. E il principe del foro replicó solenne: ‘ questo bimbo è il solo che ha provato a chiedermi confidenza’. Quel giorno don Alfredo mi disse : ‘studi e si coltivi, lei sarà ministro come lo sono stato io’. Naturalmente non ci credetti, ma poi è andata esattamente così. Capirete a questo punto perché mi dispiace di non essere stato presente a un ricordo bello e doveroso, che fa onore alla città di Avellino, al di là di ogni valutazione politica, all’ultimo de Marsico era già completamente estranea.

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