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Firenze, Casaggì e Azione Studentesca ricordano Giovanni Gentile

Ucciso a sangue freddo dai gappisti il 15 aprile del 1944 e completamente dimenticato dalle istituzioni democratiche fiorentine: questa  è stata la parabola finale di Giovanni Gentile, filosofo tra i più grandi del Novecento e riformatore della scuola italiana. A ricordare, come tradizione consolidata nel tempo, Giovanni Gentile ci hanno pensato i militanti di Azione Studentesca e Casaggì come ci conferma, questa nota alla stampa, che riportiamo fedelmente
Come ogni anno, malgrado la pioggia battente, una delegazione della destra identitaria fiorentina (Casaggì e Azione Studentesca)  ha voluto omaggiare Giovanni Gentile al Salviatino, dove venne barbaramente ucciso a sangue freddo il 15 aprile 1944 da un commando di partigiani gappisti.
Filosofo tra i massimi del Novecento, teorico dello Stato e fautore di Riforme senza precedenti, Gentile resta tutt’oggi un pilastro della cultura italiana: il suo pensiero – spesso frainteso da ogni prospettiva – ha saputo unire profondità accademica e spirito rivoluzionario, radicalità ed equilibrio, tensione comunitaria ed eccellenza individuale, teoria verticale e prassi organica.
Un gigante senza pari, oggi dimenticato dalle istituzioni progressiste di una città che non può misurarsi col suo valore, relegandolo nel dimenticatoio ed attuando una tardiva e volgare opera di “cancel culture”. Non sarà un banale diniego toponomastico, però, ad offuscare la grandezza di un Uomo straordinario, le cui opere sono destinate a vivere oltre il tempo.
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