estratto dell’articolo di Mia Magri
Fonte Lettera 43
Quando Andrea Crippa ha sollevato il tema in consiglio federale, nessuno si è stupito. L’adesione al Patto per il Nord, fondato dall’ex segretario lombardo Paolo Grimoldi, “non può essere compatibile” con il tesseramento nella Lega, ha scandito il vice segretario del partito, portavoce dell’ortodossia salviniana. Grimoldi è stato espulso mesi fa ma continua a irritare la dirigenza di via Bellerio con azioni di disturbo, come la manifestazione organizzata nelle scorse ore davanti alla stazione di Milano Cadorna contro i “disservizi di Trenord”, le ferrovie regionali lombarde. Per dare un segnale forte sul territorio. I dirigenti si sono allineati quindi alla richiesta di Matteo Salvini, esplicitata da Crippa.
La ‘resistenza’ di Romeo impegnato in una ricucitura paziente con l’elettorato storico leghista
A stupire è stato, ancora una volta, il nuovo segretario lombardo, Massimiliano Romeo. Il capogruppo al Senato ha preso parola e, tra l’incredulità generale, si è detto contrario alla decisione. «Un conto è prendere dei provvedimenti nei confronti di dirigenti, segretari provinciali, cittadini o di sezione che dimostrino di criticare il partito, ministri e governatori, ma perché colpire i militanti?», ha chiesto Romeo. «Rischiamo di perdere i tesserati che hanno aderito all’associazione di Grimoldi per fedeltà agli ideali di difesa del territorio», ha avvertito. In effetti, la mossa decisa da Salvini e dai salviniani in Lombardia va nella direzione opposta al lavoro avviato da Romeo, un don Abbondio coraggioso, che con i suoi modi un po’ clericali ha avviato nelle ultime settimane un lavoro di ‘ricucitura’ paziente con l’elettorato storico, da tempo deluso dalla politica troppo incentrata su temi nazionali e idee sovraniste. Per Romeo è fondamentale, in questo lavoro, il rapporto con i segretari provinciali, e quelli di sezione, tanto che sta organizzando incontri ad hoc con una certa continuità.
L’incompatibilità con il Patto del Nord e il pasticcio della tessera a Bossi
Ma le ragioni del nuovo segretario lombardo non hanno convinto il capo della Lega. E il consiglio federale ha approvato con il voto contrario del lombardo l’incompatibilità tra il tesseramento alla Lega e l’adesione al ‘Patto per il Nord’. Il problema è che il fondatore del partito Umberto Bossi ha ricevuto in dono da Grimoldi la tessera numero uno dell’associazione (quando ancora i rapporti tra il Senatur e l’ex leghista non si erano raffreddati). E quindi la segreteria di via Bellerio sì è trovata a dover precisare in serata che Bossi non sarebbe stato interessato da alcun provvedimento.