Far tornare il Nord al centro del dibattito politico, ripartendo dall’ annosa questione settentrionale. Perché ormai la Lega per Salvini premier è altra cosa.
Questo l’obiettivo del Patto per il Nord, organizzazione politica che vuole riprendere le battaglie della vecchia Lega Nord che sta celebrando il primo congresso federale sabato e domenica a Treviglio (in provincia di Bergamo), dove verrà eletto segretario l’ex deputato leghista Paolo Grimoldi, espulso nel 2024 dal Carroccio proprio per le sue critiche nei confronti di Matteo Salvini. Della partita fanno parte anche vecchie conoscenze lumbard come l’ex ministro Giancarlo Pagliarini, Giuseppe Leoni e Roberto Bernardelli, Mario Borghezio. Mentre presidente ad honorem è addirittura Umberto Bossi, considerato padre spirituale del movimento.
Il Patto per il Nord ha come simbolo, non più l’Alberto da Giussano, ma Pinamonte da Vimercate, nobile milanese che ebbe un ruolo rilevante nella Lega Lombarda e fu oratore al giuramento di Pontida (1167).
Il Patto per il Nord è già presente in 56 province in tutte le regioni settentrionali fino all’Umbria e raccoglie attorno a sé una sessantina di sigle di movimenti e associazioni e tanti leghisti della prima ora, che nel corso degli anni si sono schierati contro Salvini e la scelta di far diventare la Lega un soggetto politico nazionale, con una chiara tendenza verso una destra nazionalista dimenticando battaglie storiche della Vecchia Lega come l’Autonomia ed il federalismo.



