Sono trascorsi oltre 53 anni da quel maledetto 7 luglio del 1972 quando a Salerno, lo studente Carlo Falvella, vice presidente del Fronte Universitario d’Azione Nazionale, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italia nata nel 1950, frequentante la facoltà di Filosofia all’Università degli studi di Salerno, fu vittima di un omicidio a sfondo politico commesso dall’anarchico Giovanni Marini nel corso di una colluttazione.
In ricordo di Carlo Falvella, cuore nero ed innocente vittima degli anni di piombo, Tony Fabrizio ha scritto un libro intitolato “E me ne vanto”, pubblicato da Altaforte edizione. Un libro di cui consiglio un attenta ed approfondita lettura, contro l’ingiallirsi dei giornali dell’epoca, un rifiuto della normalizzazione di un eroe, l’epopea di un ragazzo come tanti il cui potente gesto stride in una società sempre più distratta e fatalista. È la verticalizzazione del momento giusto che diviene eterno. È il grido di orgoglio di una mamma-mentore che vivrà il sacrificio del figlio resosi Idea immortale.



