di Fabrizio Roncone
Fonte Sette Corriere della Sera
Che gli si può dire a quel furbacchione del camerata Vannacci? Ci ha fregati alla grande. Punto. Per lunghi mesi, siamo stati tutti lì a credere che avesse intenzione di fondare un partito per mettersi alla guida di pericolose falangi nere. Tra retroscena sulfurei e interviste allusive, abbiamo immaginato che questo generale della Folgore avrebbe marciato spavaldo alla conquista del Parlamento, un po’ anche sospettando, o proprio temendo, che poi gli venisse lo sghiribizzo di trasformarlo in un bivacco di manipoli (cit). Intendiamoci: non siamo fessi, gli indizi erano numerosi, e piuttosto concreti. Intanto, l’associazione culturale che pensavamo si sarebbe strutturata, diventando qualcosa di ben più grande, Il mondo al contrario, prende il nome dal titolo del suo libro di lugubre e strepitoso successo. Un testo omofobo e razzista, sessista e, in alcuni passaggi, esplicitamente pure un bel po’ fascio: ma che quasi un milione di italiani hanno deciso di acquistare. Alla metà di loro, il pamphlet poi piace talmente tanto, che quando Matteo Salvini – temendo l’ennesimo tracollo elettorale – decide di candidare il generale alle Europee come indipendente, sono tutti lì pronti a votarlo. È un trionfo. Salvini salva le penne, ma Vannacci, ormai a Strasburgo, diventa una possibile star.
Generale, fonda un partito? Lui allora ammicca e inizia con le citazioni della X Flottiglia Mas (e mentre lui incrocia gli indici per evocarla, nessuno pensa certo agli eroi del porto d’Alessandria d’Egitto: ma agli infami che aderirono alla Repubblica di Salò, per andare ad aiutare i nazisti a strappare le unghie ai partigiani e ad impiccarli agli alberi più alti dei paesi). E poi dice che adora farsi chiamare proprio così: camerata Vannacci. Insomma, i segnali che fosse pronto a farsi un partituccio tutto suo di estrema destra sembravano espliciti. E invece che fa, il generale? S’accuccia nella Lega. Prende la tessera e si prenota per diventare uno dei quattro vice di Salvini. I camerati del suo movimento insorgono. Traditore! Peggio di Badoglio! Vannacci sorride (avete presente il sorrisetto irridente di quando s’infila la sua vestaglietta fru fru?). Poi dice: «Me ne frego!». Ma ormai è un trucco che non funziona più. Il generale è come tanti altri. Tutto chiacchiere e conto corrente.



