Il termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza con la quale, il 20 dicembre scorso, il ministro Matteo Salvini è stato assolto dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio in relazione alla vicenda Open Arms, è scaduto. E bisognerà attendere altri 3 mesi per conoscerle: i giudici del tribunale dei ministri di Palermo, presieduto da Roberto Murgia, hanno infatti chiesto e ottenuto dal presidente del tribunale una proroga.
Il procuratore Marzia Sabella ed i sostituti Giorgia Righi e Gery Ferrara avevano chiesto una condanna a 6 anni di carcere per il vicepremier e leader della Lega e, proprio in seguito alla requisitoria, avevano subito minacce ed attacchi, anche attraverso i social. Il caso giudiziario era nato dopo lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti – avvenuto dopo 19 giorni – nell’agosto del 2019. Ritardi che, secondo l’accusa, configurerebbero i reati contestati.
Il tribunale era stato tuttavia di un altro avviso e aveva invece scagionato Salvini con la formula “perché il fatto non sussiste”. Per comprendere questa decisione si attendono appunto le motivazioni, che dovrebbe essere depositate quindi a giugno prossimo.



