Cinquanta su sessantasette: che tradotto, per Matteo Salvini, significa blindatura anche in Veneto. I numeri parlano chiaro: in vista del congresso del Carroccio, il prossimo 5 e 6 aprile a Firenze, il segretario federale uscente si aggiudica la maggioranza dei delegati veneti.
Una conferma della linea del segretario regionale (e vice di Salvini) Alberto Stefani, che ha optato per una strategia rivelatasi vincente: il lancio di una mozione ribattezzata identitaria. Un testo che chiederà al congresso un occhio di riguardo per il territorio, con il Veneto che in sostanza vuole contare nella linea nazionale, e decidere per quello che lo riguarda.
L’opzione ha messo d’accordo parecchi e spento i malumori di alcuni, che da tempo ribollono. Una delle voci più critiche rispetto alla linea Salvini è quella dell’assessore regionale Roberto Marcato, eletto delegato tra i 17 della minoranza.
Restano ancora aperte le partite del prossimo futuro: una fra tutte, l’eventuale terzo mandato di Luca Zaia alle prossime regionali. Ma per questo bisognerà aspettare il pronunciamento dellaCorte Costituzionale ad aprile. Matteo Salvini, dal suo canto, non ha dubbi: “alle regionali la Lega sarà primo partito”
