mercoledì, Marzo 19, 2025
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La Lega all’attacco contro il Patto per il Nord dei dissidenti: “tessere incompatibili”

L’ scrizione alla Lega e al Patto per il Nord sono incompatibili, almeno per la Lega. Lo ha deciso il consiglio federale del partito di Matteo Salvini, riunitosi mercoledì 12 febbraio. L’unico contrario all’incompatibilità è stato Massimiliano Romeo, presidente dei senatori leghisti e da poco segretario del partito in Lombardia. Secondo i “bene informati”, Romeo avrebbe spiegato che l’incompatibilità delle tessere avrebbe avuto, come effetto, il rischio di perdere qualche storico militante dando “importanza a una associazione che non ne ha”.

D’ora in poi, quindi, coloro che sono iscritti a entrambi i soggetti dovranno fare una scelta. L’associazione Patto per il Nord è stata fondata dall’ex esponente della Lega Paolo Grimoldi insieme ad altri leghisti dissidenti. Tra i fondatori figurano Giuseppe Leoni, primo deputato della Lega Lombarda nel 1987 (lo stesso anno in cui Umberto Bossi fu eletto in Senato). E poi gli ex ministri Giancarlo Pagliarini e Roberto Castelli. Mai ufficializzata l’adesione, invece, di Bossi, che però, secondo i fondatori, è sulla loro stessa linea.

A giugno 2024, Paolo Grimoldi fu espulso dalla Lega. Poche settimane prima, nel weekend delle elezioni europee, aveva dichiarato che Umberto Bossi gli aveva chiesto di riferire che lui avrebbe votato per Forza Italia e per l’ex leghista Marco Reguzzoni, candidato con gli azzurri: la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso dopo mesi di insofferenza da parte di Grimoldi, che nei mesi precedenti aveva scritto (insieme ad altri) una lettera aperta a Matteo Salvini per chiedergli di non candidare, alle stesse elezioni europee, il generale Roberto Vannacci (poi eletto).

 

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