venerdì, Dicembre 5, 2025
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Zaia mattatore in Veneto rilancia la “doppia Lega”

Vincono Alberto Stefani e la Lega, stravince Luca Zaia. Mai, nella storia delle elezioni regionali, un candidato consigliere si era avvicinato ai 203.054 voti con cui il presidente uscente ha dominato le urne venete.

Zaia è stato il candidato più votato in 6 delle 7 province venete,cedendo il passo solo a Belluno a Dario Bond di Fratelli d’Italia.

Una rivincita dopo le amarezze degli ultimi mesi: la mancata ricandidatura a presidente, lo stop alla lista civica, il veto sul suo nome sul simbolo.

“In Veneto si vince, dichiara Zaia, con gli obiettori di coscienza, non coi generali”. Il riferimento è a Roberto Vannacci.

Chiuso il capitolo delle regionali, diventa ineludibile il tema che il governatore uscente aveva finora rimandato: cosa fare dopo l’addio a Palazzo Balbi, sede della giunta.

Ora Zaia avrà più tempo da dedicare al partito, rilanciando il modello di un moderno partito federalista.

Quando ho parlato di Csu e Cdu bavarese, dichiara Zaia, ne ho parlato ufficialmente a Pontida, ne ho parlato più volte negli anni anche a Salvini. È uno spunto di riflessione”. D’altronde “anche in altri partiti le istanze variano a seconda della residenza geografica degli elettori. Le questioni settentrionale e meridionale non sono irrilevanti”. Il governatore uscente vede una Lega di movimenti territoriali, federati a livello nazionale ma con forte autonomia locale. L’esatto contrario di questa Lega, centralista, incarnata sul modello nazionale, voluta da Salvini

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