“Da anni la sinistra ci fa la morale sulle parole: non si può dire ‘il sindaco’ se è una donna, non si può dire ‘il presidente’ se è una donna, bisogna cambiare tutto e inventare nuovi termini. Poi però arriva qui la senatrice Maiorino a spiegarci che si può dare della ‘cheerleader’ al premier. Una parola che rimanda all’immagine di una ragazza con la gonnellina che agita i pompon allo stadio, svilente per qualsiasi donna, tanto più per la prima donna Presidente del Consiglio nella storia della Repubblica. Questo è l’esempio lampante dell’ipocrisia di certa sinistra.” Così l’europarlamentare Susanna Ceccardi (Lega) ospite di ‘Ping Pong’ su Rai Radio 1 insieme alla senatrice dei 5 Stelle Alessandra Maiorino.
Sentir dire da un’altra donna che ‘cheerleader’ non è un’offesa, come sta facendo Maiorino, lascia davvero senza parole – ha aggiunto Ceccardi nel corso del collegamento con il programma radiofonico condotto da Annalisa Chirico -. Mi chiedo: se avessero chiamato ‘cheerleader’ lei, senatrice, non si sarebbe indignata? Io credo di sì, e avrebbe avuto la mia difesa – così come quella di tante donne, di destra e di sinistra – perché non si dà della ‘cheerleader’ a una donna che fa politica e serve il suo Paese, anche se non se ne condividono le idee. Ma ormai è così: la sinistra predica rispetto ma lo dimentica appena si tratta di chi la pensa diversamente.”
