“Per comprendere la situazione di stallo in cui versa il centrodestra campano, non a caso in passiva attesa delle indicazioni che a breve (si spera) arriveranno da Roma circa l’indicazione del candidato governatore, bisogna ricordare quel che disse Giorgio Almirante in replica a Giulio Andreotti: ‘Se il potere logora chi non ce l’ha, l’opposizione logora chi non la fa’. Una vera profezia. Infatti il centrodestra viene da 10 anni passati tra personalismi, ripicche e cambi di casacca. È tempo di voltare pagina. E l’unico in grado di farlo è Gennaro Sangiuliano poiché l’unico che resterebbe a fare politica in Regione anche in caso di sconfitta. Una garanzia che non può dare l’on. Edmondo Cirielli, impegnato nel governo come viceministro degli Esteri, né, a maggior ragione, l’on. Mara Carfagna che già nel 2010 rinunciò allo scranno nel Consiglio Regionale pur di non interrompere la sua carriera romana. In poche parole il centrodestra deve archiviare una volta per tutte la tentazione dello sconfittismo, termine coniato dall’ex-ministro Mario Landolfi in altra era politica per indicare la tendenza ad assecondare obiettivi personali o di gruppo a fronte di sconfitte collettive. Io stesso ne fui vittima in occasioni delle elezioni suppletive di Ischia nel 2004. Da allora ne è scorsa di acqua sotto i ponti, ma la soluzione sconfittista è sempre lì. Candidare Sangiuliano è il modo che il centrodestra ha per archiviare quella triste stagione e per smentire coi fatti chi sospetta che da quelle parti le ambizioni personali contino molto di più degli interessi della coalizione”.
Lo ha dichiarato Amedeo Laboccetta, presidente di “Polo Sud“.



