di Alberto Dortucci
Fonte Metropolisweb.it
Alle ultime elezioni non si sono neanche presentati ai nastri di partenza e, fino a oggi, non sono rappresentati in consiglio comunale – l’adesione di Luigi Mele non è stata mai ufficializzata a palazzo Baronale – ma, a partire dalla prossima settimana, i pochi (e litigiosi) esponenti di Fratelli d’Italia all’ombra del Vesuvio potranno contare su due sedi.
L’ennesima (ri)prova della guerra fredda in corso a Torre del Greco all’interno del partito del premier Giorgia Meloni – guerra fredda iniziata a inizio marzo, con il congresso concluso con la nomina di Luigi Scarfogliero a segretario cittadino – arriva da via Calabria (zona Sant’Antonio) dove venerdì 20 giugno sarà inaugurata la seconda sede di FdI a Torre del Greco.
Una sede di riferimento della «corrente» guidata proprio dal neo-segretario cittadino, mentre il primo «quartier generale» di via Circonvallazione – riconducibile al gruppo storico guidato dall’ex assessore all’ambiente Salvatore Quirino – resterà aperto per il coordinamento dell’area del Miglio d’Oro di Fratelli d’Italia.
Insomma, al momento, più sedi e liti – al braccio di ferro tra vecchi e nuovi dirigenti locali bisogna aggiungere il fresco strappo tra la nuova segreteria cittadina e il gruppo «ingombrante» di riferimento di Stefano Abilitato, l’ex consigliere comunale travolto nel 2019 dallo scandalo del voto di scambio – che voti raccolti alle comunali. Ma il taglio del nastro della seconda sede cittadina sarà anche un momento per discutere delle elezioni regionali del 2025 in Campania.
La serata, infatti, vedrà la partecipazione di importanti figure istituzionali del partito: interverranno l’europarlamentare Alberico Gambino e Marta Schifone, deputata della Repubblica. A fare gli onori di casa saranno, invece, il coordinatore cittadino Luigi Scarfogliero e il coordinatore provinciale Michele Schiano di Visconti.
A cui spetterà il (gravoso) compito di provare a cancellare tutte le «incomprensioni» registrate negli ultimi cento giorni, in modo da costruire una «squadra» in grado di non sfigurare alle prossime corse alle urne. Quando, differentemente dal 2023, FdI non potrà scegliere di non scendere in campo.