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Stefani: “regionali, la Lega vuole il presidente. Verona merita un cambio alla guida”

di Enrico Giardini

Fonte l’Arena di Verona

Elezioni regionali: continuità in Veneto con la Lega «nel segno di 15 anni di grande amministrazione con il presidente Zaia e la sua squadra». Alberto Stefani, 32 anni, padovano, deputato e segretario della Liga Veneta, è stato confermato vicesegretario federale, dal leader Matteo Salvini. «Mi occuperò di tesseramento e aspetti organizzativi e cercherò ancora di dare sempre il massimo».

Onorevole Stefani, un altro vicefederale è il generale Vannacci. Leghisti veneti non l’avrebbero presa bene. Lei?
Caratteristica dei veneti è lavorare tanto e polemizzare poco. Quindi per noi conta portare a casa risultati.

Quali?
Il ministro Calderoli sta portando a casa il disegno di legge sui Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, verso l’autonomia regionale. In Consiglio dei ministri è stata depositato il ddl delega per la riforma del federalismo fiscale, che dovremmo approvare entro il primo trimestre 2026. Io guardo a questo. Se Vannacci rispetterà le idee della Lega, è il benvenuto.

Regionali: la Lega come si muoverà?
Restando vicina ai cittadini. Dal weekend 31 maggio-1 giugno con oltre duecento gazebo in Veneto riparte la campagna di ascolto sui temi. Ci saranno anche i nostri amministratori locali e rappresentanti istituzionali.

Che cosa vi chiede il Veneto?
Forte continuità dell’amministrazione regionale. E anticipare sfide dei prossimi venti-trent’anni.

Tipo?
Quella sociale e sociosanitaria, per una popolazione sempre più anziana e sola. Poi i giovani: meritano politiche in grado di creare un Veneto sempre più attrattivo. Poi servono più asili nido. La politica deve adeguarsi alla società che cambia.

Per Salvini in Veneto “squadra che vince non si cambia”. Quindi la Lega vuole ancora la candidatura a presidente?
Il Veneto per la Lega è una ragione di esistere. Chiaro che i militanti vogliano un candidato leghista, anche in continuità con Zaia.

Questo a prescindere dagli ultimi risultati elettorali che danno Fratelli d’Italia anche in Veneto di gran lunga primo partito?
È un tema sul tavolo nazionale. Dopo di che in Veneto la Lega ha dimostrato di saper vincere quasi tutte le elezioni amministrative, anche alleandosi con civiche locali.

Il nome che circola di più, della Lega, per la candidatura a presidente, è il suo, Stefani.
Io faccio il segretario della Lega. Di candidati spendibili ce ne sono tanti e i leader sceglieranno il migliore.

Verona era sempre considerata periferia dell’impero. Peraltro ha poi avuto la vicepresidente regionale Elisa De Berti, leghista. Verona è sottostimata?
Intanto Verona ha l’orgoglio di esprimere il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, storico militante leghista e mio grande amico. È una città straordinaria, a cui sono legato molto per questioni familiari, visto che ci abita mia sorella. Ma la politica di Verona deve cambiare.

Cioè?
La città di Verona merita un cambio di amministrazione, soprattutto sul fronte della sicurezza. Quindi, per le amministrative 2027, lavoreremo con il centrodestra per trovare un candidato sindaco forte e la migliore squadra possibile, per vincere al primo turno e far tornare Verona protagonista.

È possibile che ci sia ancora una Lista Zaia, alle regionali?
Per noi leghisti la Lista Zaia è un valore aggiunto, che portiamo in dote, come consenso territoriale di quindici anni di grandissima amministrazione del presidente e della sua squadra.

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