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Torino, comparsi manifesti in memoria di Giuseppe Solaro, ultimo federale della Rsi

Torino, manifesti notturni in memoria di Giuseppe Solaro: un gesto silenzioso per ricordare l’ultimo Federale. Cosi mi scrive Giuseppe, amico napoletano, in vacanza a Torino, lettore del blog.

Nelle notti scorse, in diverse zone di Torino, sono apparsi manifesti commemorativi dedicati a Giuseppe Solaro, ultimo Federale del capoluogo piemontese durante la Repubblica Sociale Italiana. L’azione, non rivendicata ma evidentemente promossa da militanti legati a un’area culturale di destra, ha voluto rendere omaggio a una figura ancora viva nel cuore di chi ne custodisce il ricordo.

I manifesti riportano le parole commoventi della lettera scritta da Solaro alla moglie poco prima della sua esecuzione, il 29 aprile 1945. Un addio carico di dignità, coraggio e umanità, che restituisce il ritratto di un uomo consapevole del proprio destino, ma saldo nelle sue convinzioni fino all’ultimo istante.

Giuseppe Solaro: una vita al servizio dell’Italia

Nato a Torino nel 1914, Giuseppe Solaro si formò nelle scuole della città e si laureò in Economia all’Università. Fin da giovane, mostrò una spiccata sensibilità politica e un forte senso del dovere verso la Nazione. La sua militanza lo portò a distinguersi per serietà, disciplina e spirito di sacrificio, doti che lo resero presto uno dei quadri più apprezzati nel Partito Fascista Repubblicano.

Nel 1944 fu nominato Federale di Torino, assumendo la guida della città in uno dei momenti più difficili della sua storia, segnato dai bombardamenti, dalle divisioni interne e dal crescente clima di tensione sociale. In quella veste, Solaro si impegnò per mantenere ordine e coesione, tentando di preservare la dignità delle istituzioni e della popolazione in un contesto ormai al collasso. Un esempio di fermezza e umanità. Giuseppe Solaro affrontò la prigionia e la condanna con animo fermo. Rifiutò la fuga e scelse di rimanere al proprio posto, fedele fino all’ultimo ai suoi ideali. La lettera indirizzata alla moglie, scritta poco prima della sua esecuzione, è ancora oggi letta da molti come una testimonianza di straordinaria nobiltà d’animo. In quelle righe, Solaro non chiede vendetta, non maledice nessuno, ma affida alla storia e all’amore della sua famiglia il significato della sua scelta.

Un ricordo che vive nel tempo

A ottant’anni dalla fine della guerra, la memoria di Giuseppe Solaro continua ad essere custodita da chi lo considera un esempio di lealtà, senso del dovere e sacrificio. L’iniziativa notturna a Torino, silenziosa ma carica di significato, testimonia che certi nomi, certe storie, continuano a parlare al cuore di molti italiani.

 

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