Si avvia la macchina congressuale della Lega, con l’annuncio della prima mozione: è firmata dal vice di Matteo Salvini, il veneto Alberto Stefani, e si intitola “Identità è futuro“. Il regolamento congressuale ancora non c’è, non si sa quante firme saranno necessarie per ammettere al voto la mozione, ma intanto un tema “forte” per il Carroccio come quello dell’identità e del legame coi territori è stato “prenotato” dai fedelissimi di Salvini. Bruciati dunque sul tempo i leghisti che al congresso della Lega Lombarda, con Massimiliano Romeo, hanno sfidato vittoriosamente la linea del segretario Salvini per la Lega nazionale, chiedendo più attenzione al Nord e ai temi tradizionali.
La difesa dell’identità locale è il Dna di questo movimento: autonomia, federalismo fiscale, buongoverno, lotta al globalismo omologante, protezione delle nostre comunità. La sfida del futuro si chiama identità”, precisa Stefani al Gazzettino, spiegando l’impostazione della sua mozione. Che, è bene precisarlo, non ha nulla a che vedere ad esempio con le mozioni dei congressi Pd, che rappresentano le piattaforme programmatiche di candidati alternativi alla segreteria.