“L’approvazione in prima lettura alla Camera del testo di legge costituzionale sulla separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente è un passaggio storico, una tematica che da decenni è al centro del dibattito politico istituzionale ma che finora nessun Governo era riuscito a tramutare in Legge. Con l’approvazione, oggi, della separazione delle carriere dei giudici che svolgono le indagini e, rappresentando lo Stato, chiedono l’applicazione o meno della pena e i giudici che, in posizione terza devono valutare la sussistenza degli elementi portati in giudizio al fine di comminare sanzioni e valutare l’entità della pena, si completa la previsione costituzionale secondo cui tutti i cittadini hanno diritto ad un processo davanti ad un giudice terzo e si definisce la struttura del processo penale accusatorio basato sulla contrapposizione delle tesi tra accusa e difesa. Con questa importante riforma si vuol garantire lo svolgimento di un processo equo che, rispettando i principi di esercizio dell’azione penale da parte dello Stato, garantisca i cittadini fino alla conclusione del procedimento con l’ottenimento di una sentenza giusta comminata da un organo il cui compito è di giudicare senza convincimenti maturati in fase di raccolta delle prove”.
Lo afferma Andrea De Priamo, senatore di Fratelli d’Italia