Regionali Toscana, Tomasi contro i massoni in Fratelli d’Italia

“Sì nello statuto di Fratelli d’Italia va introdotto il divieto di affiliazione alla massoneria”. Alessandro Tomasi candidato del centrodestra alla presidenza della regione Toscana prova a mettere un argine dopo lo scandalo che ha coinvolto il suo partito a Prato, ma né lui né ha altri dicono cosa fare dei casi già in corso a partire da Tommaso Cocci capogruppo al comune di Prato e candidato al consiglio regionale, che come rivelato dal Fatto Quotidiano non era un semplice affiliato alla massoneria bensì segretario generale della loggia Sagittario di Riccardo Matteini Brescia il maestro venerabile finito al centro di un’inchiesta che ha fatto cadere Ilaria Bughetti sindaco del partito democratico. In attesa che venga introdotto nello statuto di Fratelli d’Italia il divieto per gli iscritti al partito di affiliazione a loggie massoniche,  come era nel vecchio Mai, il partito si affida alla decisioni della magistratura. Una linea debole quella di affidarsi ai giudici come supplenti di scelte politiche. Azzerando la lista in Toscana ammetterebbe che la generazione in cui aveva scommesso si è bruciata tra grembiulini e dossier, se non fa nulla, invece, resterebbe un paradosso di un partito che predica sulle liste senza massoni, correndo con un candidato segretario di una loggia.