venerdì, Dicembre 5, 2025
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Vannacci, abbandonata l’idea del partito a sua immagine e somiglianza scala i vertici della Lega.

Un anno fa, il tema politico di agosto era la nascita del “partito” di Roberto Vannacci. Il generale, da pochi mesi approdato a Strasburgo come indipendente della Lega, era quasi sul punto – almeno così sembrava – di lanciare un nuovo soggetto politico capace di partecipare anche alle elezioni. I principali politologi si interrogavano sui consensi che tale partito avrebbe potuto raccogliere, considerando che alle Europee del giugno 2024 l’autore de “Il mondo al contrario” era stato eletto con oltre 500 mila preferenze.

Ad aprile, il generale, in  occasione del Congresso di Firenze, il generale sceglie di entrare, a pieno titolo, nella Lega, ottenendo un mese dopo, la nomina a vicesegretario federale. Fu addirittura introdotta una modifica ad personam dello Statuto abolendo la regola dei dieci anni di appartenenza per accedere agli incarichi più elevati.

Svanitasi l’ipotesi del partito di Vannacci, rivelatasi impraticabile per evidente ragioni, in primis di tipo organizzativo, per capire a cosa potrebbe portare il “nuovo corso” di Vannacci all’interno della Lega guardiamo alla Toscana, regione chiamata al voto nell’autunno. Salvini ha assegnato al generale Vannacci anche l’incarico di responsabile dell’organizzazione elettorale, nonostante esista, anche per questa incombenza, un segretario regionale. Ne è nata una polemica interna che ha condotto alla fuoruscita di due consigliere comunali di Pontassieve, Cecilia Cappelletti e Deborah Baldi. Il vicesegretario federale, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe pronto a imporre nella lista elettorale della Lega numerosi uomini di fiducia. Minacciando, in prospettiva, lo spazio politico della pisana Susanna Ceccardi, europarlamentare e “fedelissima” di Salvini, con la quale – si racconta – da tempo ci sarebbe tensione.

Le elezioni in Toscana, per il Carroccio sono importanti. Dovrà sostenere il candidato governatore scelto da Fratelli d’Italia ma la lista leghista dovrà conquistare consensi a due cifre. E chi meglio del generale, con il suo esercito del Mondo al Contrario ed i personalissimi team può aiutare il partito ad allargare il consenso elettorale?  D’altronde è evidente una radicalizzazione all’interno della Lega che Salvini e i vertici  assecondano con il silenzio-assenso, per raccogliere consensi a destra della stessa Giorgia Meloni. Ma, per Salvini, il rischio è che a raccogliere i frutti, alla fine, sia direttamente Vannacci.

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