venerdì, Dicembre 5, 2025
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Forza Italia, Leoni alimenta le tensioni con la Lega dopo gli attacchi al generale Vannacci

Simone Leoni è il nuovo segretario nazionale dei Giovani di Forza Italia. L’elezione è arrivata per acclamazione durante il congresso del movimento giovanile azzurro, tenutosi a Roma. Ventiquattro anni, già coordinatore regionale del Lazio e leader dei giovani forzisti romani, Leoni ha ricevuto l’investitura in una sala gremita di delegati, dirigenti e ospiti internazionali. «Vedere questa sala piena di sorrisi e di entusiasmo è la vittoria più bella che potessi desiderare», ha esordito dal palco.

Il suo discorso, accorato e incisivo, ha toccato temi centrali per la nuova generazione politica: «Siamo quelli che non hanno mai mollato. Nonostante l’Italia non sia un Paese per giovani, abbiamo deciso di restare e lottare, anche per chi oggi si è arreso. Perché una generazione che smette di sognare è una generazione che si condanna da sola».

L’OMAGGIO A BERLUSCONI E IL RICHIAMO ALLA COSTITUZIONE VALORIALE

Leoni ha voluto dedicare il congresso alla memoria di Silvio Berlusconi: «Un visionario che nel 1994 ha fondato non solo un partito, ma un sogno collettivo. Questo congresso è per lui. Ci guarda dall’alto, e noi abbiamo il dovere di portare avanti la sua eredità».

Il neosegretario ha poi rivendicato la fase congressuale come esempio di maturità politica: «Abbiamo eletto 600 delegati attraverso 120 assemblee provinciali e 20 regionali. È la prova che la democrazia, se ben coltivata, funziona ancora». E ha aggiunto: «Oggi non siamo qui per cambiare storia, ma per scrivere un nuovo capitolo della stessa, entusiasmante storia».

DIRITTI, MAFIE, ANTISEMITISMO: I TEMI FORTI DEL DISCORSO

Nel passaggio più politico e divisivo del suo intervento, Leoni ha alzato il tono su temi come l’antisemitismo, i diritti civili e la violenza di genere. «Faremo una lotta senza tregua contro l’antisemitismo», ha detto, «ogni volta che un bambino è costretto a nascondere la stella di David è una ferita alla nostra civiltà». Poi l’affondo: «Chi sostiene che un bambino disabile vada separato, che chi ha la pelle nera non sia italiano, o che chi è gay non sia normale… deve vergognarsi. Per ogni aberrazione come queste, c’è un giovane che si toglie la vita. E noi questo non possiamo più accettarlo».

Senza nominarlo direttamente, Leoni ha così alluso al vicesegretario della Lega Roberto Vannacci, noto per le sue posizioni radicali. La reazione non si è fatta attendere. Vannacci ha replicato via social: «L’unico Leoni che conosco è un verduraio di Ravenna. Gli altri, se sono leoni da tastiera o da microfono, non meritano commenti».

Fonte il dubbio

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