Matteo Salvini, confermato segretario federale della Lega all’ultimo congresso federale di Firenze scommette sul trumpismo crescente in Europa e spera di ricavarne, in termini elettorali, qualcosa anche in Italia. Vannacci l’ha arruolato per questo. Il Generale, che dopo essere stato eletto a Strasburgo aveva “minacciato” la costituzione di un suo movimento, ha preferito accomodarsi nel Carroccio piuttosto che costruire, dal zero, un partito di destra, con percentuali residuali. Così dopo essere salito l’autunno scorso sul palco di Pontida, il 6 aprile, al congresso che ha riconfermato Salvini alla guida del partito , si è preso la tessera della Lega di cui si appresta a diventare vicesegretario. Il mandato è scontato. Sarà lui ad amplificare le posizioni più estreme che il vicepremier non può permettersi. Per Meloni un fastidio in più, un ronzio a destra che al momento è privo di conseguenze



