mercoledì, Febbraio 5, 2025
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Sangiuliano: la rivincita. L’analisi di Gianni Lepre

di Gianni Lepre (Fonte Il Roma)

Un lusinghiero successo di pubblico ha accolto, a Napoli, la presentazione del nuovo libro di Gennaro Sangiuliano, “Trump, la rivincita”, edito da Mondadori. Ha contribuito al felice esito la splendida regia curata dall’associazione organizzatrice dell’evento, “Polo Sud”, presieduta da Amedeo Labocetta. Insieme all’autore, a discutere del libro c’erano Gaetano Manfredi, Giovanna Botteri e Roberto Napoletano, abilissimo moderatore. La voce dell’attore Luca Violini, leggendo passi del volume, ha reso più suggestiva e apprezzabile l’iniziativa. Ma il principale motivo di attrazione era proprio lui, Sangiuliano, tornato sulla scena pubblica dopo un incidente di percorso che lo ha costretto a lasciare l’incarico prestigioso di Ministro della Cultura, che stava gestendo con grande efficacia.
Conosco da anni Sangiuliano, di cui mi onoro di essere stato consigliere alla Cultura. So con quale passione ha interpretato il ruolo, assicurando, tra l’altro, alla sua Campania una serie di finanziamenti che consentiranno di migliorare strutture e servizi di interesse culturale. So anche come sia abituato a ‘volare alto’, allargando lo sguardo al mondo e non limitandolo mai a questioni ‘di cucina’, che si tratti della sua originaria attività di giornalista e saggista o che si faccia invece riferimento all’impegno politico. L’interessantissima analisi del trionfo di Trump fa seguito a una pregevolissima biografia di Reagan, il mitico quarantesimo presidente degli Stati Uniti.
Il tempo è galantuomo e, per Gennaro Sangiuliano, non dovrebbe passarne molto prima che i fatti diano lustro a quanto notevole sia stato il ritorno anche della sua azione politica. Mi limito qui a ricordare il grandioso progetto di riqualificazione dell’Albergo dei Poveri a Napoli. Entro il 2026 dovrebbe essere realizzata almeno una parte del disegno di rinascita voluto dall’allora Ministro e fatto oggetto di un protocollo d’intesa con il Comune. Napoli disporrà di un hub culturale di livello internazionale, che ospiterà una parte della Biblioteca nazionale, un ‘Museo di Pompei’ nato dallo sdoppiamento del Mann, nonché l’aula magna, strutture didattiche e uno studentato per la Scuola Superiore Meridionale. Nella vastissima superficie dell’edificio nato in epoca borbonica troveranno posto anche un centro congressi, sale espositive, un Museo destinato a raccogliere i reperti dell’antico “Serraglio” dei diseredati.
Un’opera destinata a cambiare il volto della città, la cui firma principale sarà quella di Gennaro Sangiuliano.

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