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mercoledì 11 settembre 2024

Gramsci non è morto in carcere ma in ospedale. La precisazione di Colombo al ministro Giuli

Le imprecisioni, gli errori sono all'ordine del giorno. Posso capitare a tutti. Gli orrori no. E il neo ministro della cultura, Alessandro Giuli, nominato da Giorgia Meloni al posto di Gennaro Sangiuliano, la cui carriera politica dovrebbe essere terminata per il caso Boccia, intervenuto a La 7 nella trasmissione condotta da David Parenzo ha affermato niente poco di meno che Antonio Gramsci è morto nelle carceri fasciste. Sarebbe bastato andare a vedere, in rete, anche su Wikipedia per scoprire che il pensatore marxista è morto il 27 aprile del 1937 in ospedale.
Affermazione errata, resa ancor più grave dal fatto che il neoministro è stato autore di un libro sul politico comunista, intitolato Gramsci è vivo.
Questo orrore del ministro ci viene raccontato, in un post pubblicato su Facebook dal nostro Igor Colombo, scrittore e corrispondente del blog dalla Calabria che riportiamo fedelmente.


di Igor Colombo


"Dunque secondo Alessandro Giuli, fresco di nomina a ministro della Cultura, Gramsci sarebbe morto nelle carceri fasciste. Peccato che la storia dica diversamente visto che a Gramsci, in quanto ammalato, gli fu data la possibilità di curarsi e lo stesso morì in un letto di ospedale nel 1937, baciando una immagine di Gesù bambino e stringendo in mano un piccolo crocifisso regalato da una suora. Il bello che Giuli ci ha scritto pure un saggio su Antonio Gramsci. Non solo questi sono una massa di venduti e traditori ma anche ignoranti. A Giorgie' ma te non ne azzecchi una eh

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