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mercoledì 7 agosto 2024

Il mondo al contrario, da libro a futuro movimento politico. Vannacci lancia la sua opa a destra




di Matteo Pucciarelli

fonte La Repubblica


Il generale eletto in Europa con la Lega sta tessendo da tempo la sua personalissima tela. Dopo mesi di ambiguità, ecco l'ammissione come si legge sul sito. 

Doveva essere un'associazione culturale e basta, perlomeno a sentire i promotori quando la lanciarono, con grande rapidità dopo lo scoppio del caso dell’estate, ad agosto dello scorso anno. E invece, dopo mesi di ambiguità, ecco l'ammissione: il Mondo al contrario, che già a gennaio aveva aperto il tesseramento, «si appresta a divenire una realtà anche politica», scrivono sul proprio sito. Sarà il partito della X di Roberto Vannacci? Un correntone dentro la Lega?

Ancora è presto per capire bene, i ragionamenti sono in corso e di riunioni se ne fanno diverse, di sicuro il generale eletto in Europa con il Carroccio sta tessendo da tempo la sua personalissima tela. Dando in parte ragione ai timori di chi, nel partito di Matteo Salvini, metteva in guardia il segretario federale: «Vannacci ci userà come un taxi», era il refrain dei parecchi malpancisti di fronte alla candidatura del militare sospeso dall'esercito.

Va detto che di indizi Vannacci e soci ne lasciano disseminati parecchi, ed è difficile pensare che tutto ciò sia casuale. Dopo la trovata della campagna elettorale del generale sulla Decima Mas - corpo tristemente famoso per le brutalità commesse contro i partigiani -, l'europarlamentare ha continuato imperterrito a pubblicizzare la ormai tornata famosa X, con ripetuti richiami e gestualità alla Decima e alla sua effige in latino. Il tutto condito da chiari richiami alla terminologia neofascista, da "me ne frego" all'esaltazione del "cameratismo". Neofascismo sì, ma politicamente corretto, sempre attento a non dire apertamente ciò che è chiaro a tutti. Nel mentre gli "amici del nordest", come si definiscono, organizzano iniziative pubbliche con anche un simbolo di partito, o movimento, sempre la X su sfondo arancione e la scritta Vannacci.

Il presidente del Comitato, il colonnello in congedo Fabio Filomeni, si fa le domande e si risponde da solo, dicendo e non dicendo: «Quale sarà il futuro del Comitato? La risposta certa può darla solo lo scorrere del tempo», ha scritto sul Corsaro della Sera, pubblicazione quindicinale friuliana diretta da Marco Belviso, personaggio che a Udine fa eventi con Vannacci stesso, prima e dopo l'elezione; ma anche con Roberto Fiore e Forza Nuova per dire "Basta islam". Belviso in questi giorni contesta da destra Annamaria Cisint, collega leghista a Bruxelles del generale, famosa per il suo anti-islamismo militante, ma troppo moderata per i gusti di Belviso.

«Da questo legame è nato un progetto ambizioso. Chi deve sapere sa. La storia insegna che i grandi cambiamenti avvengono grazie alla tenacia e determinazione di persone umili», scrive Filomeni parlando invece di Bruno Spatara, già paracadutista della Folgore, estremista di destra con un passato in Casapound e Forza Nuova e oggi segretario del Mondo al contrario. Vannacci e proseliti insomma dichiarano apertamente grandi ambizioni egemoniche ("lo tsunami sta montando", è la ripromessa sempre di Filomeni, foto di lui con Vannacci, Spatara e Gianluca Priolo, l'altro animatore del Comitato), senza mai citare partiti o realtà esistenti, ma ricordando in continuazione il successo editoriale ed elettorale.

Il vannaccismo è insomma un mondo a sé, pronto a lanciare la propria opa a destra, rimasticando schemi retorici che Lega e FdI hanno in parte annacquato: "patriottismo", "identità", battaglia aperta contro l'immigrazione e la fantomatica teoria gender, contro le lobbies (e pensare che il Vannacci deputato europeo ha fatto due riunioni registrate, finora, entrambe con delle note realtà francescane, senza scopo di lucro, come Assarmatori e Associazione dei costruttori europei d'automobile), amicizia con la Russia e critica aperta alla Nato. Sembra di rivedere Salvini e Giorgia Meloni qualche anno fa, ora però l'uomo forte “non è un sovranista di cartone”, come da lode di Vittorio Gigliotti, animatore di Cantiere Laboratorio, associazione filo-russa che ha sostenuto Vannacci; no, è un militare, cioè un plus per chi si rifà ai valori e alla fantasie dell'estrema destra.

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