“L’esclusione di Roberto Saviano dalla Fiera del Libro di Francoforte non è una volontà del governo Meloni ma degli stessi editori. Quindi la destra, la censura, il fascismo, i cattivoni, il commissario della Buchmesse, Mauro Mazza, non c’entrano nulla.
Il ‘vittimone’ Saviano legga la nota dell’Aie, che più chiara di così si muore, dove si spiega che la scelta degli autori ospiti a Francoforte è frutto di una procedura, fatta di un proficuo dialogo e confronto con i singoli editori e agenti letterari italiani, a partire proprio dalle loro proposte. E’ ora di dire basta alle polemiche e ci auguriamo che anche lo stesso Saviano ne prenda atto”.
Lo afferma Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d'Italia, capogruppo in Commissione Cultura.
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