Lo scrive Giovanni Toti, presidente della regione Liguria sulla sua pagina Facebook precisando: "è la conseguenza malata di un odio sociale diffuso, che ha trasformato il merito e il consenso in qualcosa da punire, legato a imbrogli e non a capacità . È la voglia di abbattere per sentirsi uguali invece di impegnarsi per sentirsi migliori. Quando poi il dossieraggio avviene, come pare, a senso unico, solo verso una parte politica, porta con sé una ulteriore pericolosissima conseguenza: non basta il consenso popolare per essere legittimati a governare un Comune, una Regione, lo Stato o semplicemente per avere successo".
"Se la gente sbaglia a votare o scegliere, qualcuno deve intervenire per ricordargli qual è la parte giusta della politica - ribadisce Toti. Immaginatevi le prese di posizione se simili dossier avessero investito personalità della sinistra. Invece il silenzio questa domenica mattina rimbomba più della pioggia che cade. Non è certo piacevole sapere che qualcuno sbircia nella tua vita, anche se non hai nulla da nascondere. Ancor peggio è sapere che qualcuno, tra familiari, amici e collaboratori, è oggetto di dossier solo perché la vita lo ha messo accanto a una persona in vista. Spero che le autorità preposte facciano presto chiarezza, ma soprattutto che finisca una atmosfera nel Paese che è il brodo di cultura di chi lavora nell'ombra per scoprire, o inventare, peccati altrui. Che spesso sono invece i peccati di chi scheda e giudica".
Nessun commento:
Posta un commento