"Questo voto, precisa Sangiuliano, per certi versi storico, ha avuto scarso rilievo nei media italiani, mentre ha goduto di uno spazio accettabile nel resto d'Europa. E' importante leggere la risoluzione: 'L'integrazione europea e' stata una risposta alle sofferenze inflitte da due guerre mondiali e dalla tirannia nazista, che ha portato all'Olocausto, e all'espansione dei regimi comunisti totalitari e antidemocratici nell'Europa centrale e orientale'. Dunque, l'Europa nasce come risposta alle due barbarie, del nazifascismo e del comunismo". Nella parte conclusiva si esprime inoltre 'inquietudine per l'uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali e ricorda che alcuni Paesi europei hanno vietato l'uso di simboli sia nazisti sia comunisti'.
Sangiuliano osserva che "la risoluzione raccoglie un sentimento largamente diffuso in Europa. Lo storico Ste'phane Courtois quantifica in 85 milioni le vittime del comunismo, nelle sue varie declinazioni geografiche, in Europa e in Asia. Un orrore cristallizzato nelle pagine del Nobel Aleksandr Solzenicyn e dello storico Robert Conquest. Su questa risoluzione occorre subito notare un certo europeismo a' la carte: si è europeisti convinti quando conviene, si accantona malamente l'Europa quando non conviene".
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