C'è qualche simpatico burlone, fanatico di un meridionalismo straccione, nostalgico del Regno delle Due Sicilie, del treno Napoli Portici ed amenità varie, legato a formazioni identitarie di sinistra,che in questi giorni, non avendo davvero nulla da fare, invita al boicottaggio della Pasta Rummo, prodotta a Benevento.
La colpa del pastificio sannita è una sola: aver ospitato Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e vice premier del governo Meloni che ha visitato gli stabilimenti dell'azienda dove lavorano più di 150 dipendenti, tutti meridionali.
Salvini non è certamente un politico a me gradito, non ho mai votato la Lega, ma il boicottaggio della Pasta Rummo, che insieme ad altri consumatori, ho salvato, comprando oltre 40 kg di pasta, (mia moglie pensava che fosse prossimo lo scoppio della terza guerra mondiale,( dopo l'alluvione di Benevento che danneggiò gli stabilimenti, mi sembra una delle peggiori iniziative del cosiddetto mondo meridionalista. Poi si lamentano, quando nelle rare volte che si presentano alle elezioni, conquistano percentuali da prefisso telefonico.
Agli intolleranti meridionalisti, che propongono il boicottaggio della Pasta Rummo, dedico un piatto, che ora mi sta preparando da mia moglie, una bella pasta e patate assoluta, senza provola e ingredienti gourmet. La pasta mista, che la buona anima di mia nonna chiamava munnezzaglia è ovviamente Rummo.
Altro che boicottaggio, altro che pasta dei fascisti, cari meridionalisti, per una volta siate seri.
In visita al pastificio, nel corso degli anni, sono andati esponenti politici di qualsiasi colore e pensate al futuro degli oltre 150 lavoratori dello stabilimento che sono tutti meridionali
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