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mercoledì 3 gennaio 2024

Fratelli d'Italia: la classe dirigente che non c'è. L' analisi di Folli

Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”


 La vicenda tragicomica del “pistolero” di Fratelli d’Italia offre un paio d’insegnamenti. Il primo è la conferma che il partito della premier tende troppo spesso a scivolare in gaffe grottesche, specchio di una debole, se non del tutto assente, cultura istituzionale. Si tratti del treno del ministro Lollobrigida o dei documenti riservati girati dal sottosegretario alla Giustizia Delmastro al suo coinquilino, Donzelli, c’è sempre qualcosa che non andava detta o non andava fatta, costringendo la presidente del Consiglio a correre ai ripari.

 

ANDREA DELMASTRO E GIOVANNI DONZELLIANDREA DELMASTRO E GIOVANNI DONZELLI

Ora c’è una pistola che ha sparato in una festa di Capodanno e un deputato di FdI, Pozzolo, titolare del porto d’armi, che non sa come cavarsi d’impaccio. E nell’incertezza rifiuta di consegnare agli inquirenti gli abiti che indossava quella sera. Questo è l’aspetto più insidioso della storia, visto che il protagonista sceglie di rifugiarsi nel privilegio parlamentare come nella coperta di Linus. Difficile immaginare una reazione più inopportuna e persino infantile.

 

pozzolo delmastroPOZZOLO DELMASTRO

[…] La seconda lezione è che la classe politica di Fratelli d’Italia è spesso gravemente inadeguata. Lo è a medio livello, ma i fatti lasciano intravedere le stesse carenze a un livello più alto. Salvo eccezioni, s’intende. Ed è singolare che in Parlamento siedano personaggi spesso improbabili, tali da rendere arduo o addirittura impossibile selezionare figure in grado di competere con successo per cariche di peso a livello nazionale o locale: dalle regioni ai comuni maggiori. […]

 

lollobrigidaLOLLOBRIGIDA

In sostanza si è creata una contraddizione tra la figura di Giorgia Meloni come guida del governo, nonché leader politica, e il partito FdI. […] I pasticci dei fratelli italiani, i pistoleri e i treni non hanno granché effetto sul consenso, in quanto l’elettorato di destra per ora è abbastanza compatto nel dimostrare la propria fiducia alla premier.

 

Ecco perché è probabile che nelle elezioni europee di primavera si ripeta il voto pro-Meloni, nonostante incidenti e infortuni di vario genere. Del resto, l’opposizione non riesce a sfruttare a suo vantaggio le occasioni favorevoli. […] La leadership del Pd […] è pallida: […] l’avvocato del popolo […] rischia di superare la formazione della Schlein alle Europee. Sarebbe un evento clamoroso: la sinistra finirebbe prigioniera di una sorta di estremismo populista privo di credibilità. […]



Fonte Dagospia 

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