Trento: Cia si insedia da assessore, un altro strappo dentro Fratelli d'Italia

Sono passati 17 giorni dal 17 novembre, quando Maurizio Fugatti ha annunciato la sua squadra in giunta provinciale, e 43 dal 22 ottobre, quando trentine e trentini sono andati a votare, eppure ancora non c'è una giunta provinciale a ranghi completi. I due assessori di Fratelli d'Italia, Claudio Cia e Francesca Gerosa, finora non si erano mai insediati nei loro uffici, pur non essendosi mai dimessi, perché il loro partito lamenta il tradimento dei patti stretti prima delle elezioni, che prevedevano la vicepresidenza a Francesca Gerosa, andata invece ad Achille Spinelli.

Ora si è arrivati a una svolta: dopo giorni di litigi e trattative Claudio Cia, l'assessore di Fratelli d'Italia ai trasporti, disabilità e casa, si è insediato nel suo ufficio. Ma l'ha fatto nel momento in cui il suo partito ha presentato a Fugatti una proposta che non prevedeva il suo assessorato: vicepresidenza, così come nei patti prima delle elezioni, a Francesca Gerosa, unica assessora dei meloniani in giunta e, in cambio, l'addio al secondo assessorato. Una proposta, comunque, che Fugatti non ha ancora accettato formalmente. E ora, dopo la mossa di Cia, la soluzione alla crisi sembra sempre più lontana.

“Dopo 40 giorni dal voto era necessario che cominciassi a lavorare - ha dichiarato Cia - anche perché in queste settimane sono stato contattato da decine di cittadini che necessitavano di una risposta e della mia presenza perché ci sono urgenze da affrontare, in particolar modo di cittadini e cittadine che vivono la disabilità, la politica deve dare e riconoscere le priorità”

Cia non vede la sua decisione come uno strappo con il suo partito: “non è nelle mie intenzioni, il mio desiderio è dare risposte ai cittadini - ha detto - essere rappresentativo dei trentini che mi hanno votato e anche di quelli che non mi hanno votato: la gente si aspetta che la politica affronti le sfide del vissuto dei cittadini ed è per questo che io mi sono attivato, anche per ché credo che se la politica non rimane connessa con i cittadini non rappresenta quello per cui è stata nominata”