Il centro destra ha vimto le amministrative 2023 quasi dovunque, conquistando anche città governate storicamente dal centro sinistra come Ancona. Un successo, al di la' di ogmi più rosea aspettativa con una pecca: Vicenza, dove la coalizione che governa l'Italia e la stragrande maggioranza delle regioni non e' riuscita, nel turno di ballottaggio, a confermare il sindaco uscente.
Ad analizzare quanto successo a Vicenza, ci pensa Alessandro Ambrosini, direttore di Notte Criminale primo web magazine dedicato alla cronaca nera, vicentino doc, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook che pubblichiamo integralmente.
A Vicenza ha vinto lo squilibrio di tutto ciò che non è politica. Possamai non era, e non è,un competitor politico. È un prodotto da laboratorio, un soggetto creato a tavolino. È il marketing politico portato ai massimi livelli, con una propaganda costosissima e imbarazzante nella sua potenza di fuoco. È la vittoria dell'immagine rispetto ai contenuti. Che sono gli stessi del cdx raccontati meglio. Non ha vinto la sinistra, di cui non si mai sentito o percepito la presenza. Ha vinto il potere dei media local, schierati da tempo e che hanno sentito la pressione dei piani alti delle loro sedi, che presto avranno il dominus nel padre di Possamai. A rappresentare nel Veneto un monopolio indiscutibile. E vergognoso. Ha vinto la disorganizzazione, i personalismi, l'inoperativita' dei partiti che hanno sostenuto il sindaco uscente. Che non hanno saputo distinguere tra l'amministrare e il creare rapporti solidi con la popolazione. Vicenza non si sveglia più moderna, si sveglia con le lancette del tempo che tornano indietro di 15 anni. Solo più social, meno vere. Mancano i comunisti, la sinistra quella vera. Quelli delle fabbriche, dei diritti dei lavoratori. Quei diritti che la sinistra non difende più, impegnata a difendere solo quelli che si ritrovano sotto la sigla lgbtq. Queste elezioni hanno determinato una cosa: l'impalpabilita' del "nemico", l'aver combattuto contro qualcosa di invisibile e contro gli errori commessi. Ed essere governati da un burattino senza fili. Un burattino 5.0
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