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mercoledì 12 aprile 2023

L' inconsistenza della classe dirigente locale di Fdi. Il caso Torre del Greco e Meloni non lo sa.

 


Sulla mancata presentazione della lista di Fratelli d'Italia a Torre del Greco, secondo comune della città metropolitana ne abbiamo parlato, nei giorni scorsi.  In virtù da quanto stabilito dai massimi dirigenti nazionali, di concerto con quelli provinciali, il movimento politico guidato da Giorgia Meloni, dopo aver rotto l'unità del centro destra, scegliendo di non sostenere il candidato sindaco Borriello, ci saremmo attesi una corsa solitaria. D'altronde un partito, che alle ultime elezioni politiche aveva conquistato quasi il 12% alla Camera dei Deputati e al Senato,  pur correndo da solo, aveva la possibilità di eleggere, a consigliere comunale, il proprio candidato sindaco e 2 consiglieri comunali. Cosi non è stato. 

Sui motivi della mancata presentazione di Fratelli d'Italia alla comunali di Torre del Greco, sulla classe dirigente locale del movimento politico guidato da Giorgia Meloni ci chiarisce le idee il collega Antonio Civitillo dalle colonne de Latorre1905 in un interessante articolo che riportiamo fedelmente.


Torre del Greco – Prima viene Borriello. Tutti gli errori fatti dal coordinatore del Miglio d’oro Salvatore Quirino, in vista delle prossime Comunali. Da possibile alternativa politica del Centro Destra in città, ad eterno scendiletto di Ciro Borriello. Poteva tentare di creare una coalizione di Centro Destra sul suo nome o su un nome scelto da lui. Il rappresentate locale del primo partito in Italia avrebbe potuto farlo, ma non lo fa.

Quando l’ex sindaco Borriello chiama, Quirino risponde “presente”: anche se il primo, non tenendo conto che è sotto processo, decide, quasi due anni fa, di candidarsi ugualmente a sindaco. 

Poi succede l’impensabile: una botta di culo per Ciro Borriello: Giovanni Palomba decide, per sue vicende giudiziarie, di non provare il bis da sindaco e quasi tutti i peones della sua maggioranza, non trovando alternative, vanno a bussare alla porta di via Del Monte.

Ma dai palazzi romani di Fratelli d’Italia arriva l’altolà al progetto portato avanti da Salvatore Quirino: Ciro Borriello, per i suoi processi pendenti, non può rappresentare i valori del partito di Giorgia Meloni.

Qualsiasi politico di media cultura (politica), vedendosi bocciata la linea, avrebbe quantomeno presentato le dimissioni, sperando di vedersele rifiutate, per capire se c’è ancora la fiducia da parte del partito, ma Quirino questo non lo fa, anzi: mette le mani avanti e addossa la colpa di una probabile mancata presentazione della lista proprio al partito centrale.

Non pago, dopo la bocciatura da Roma alla scelta di Borriello a candidato sindaco, continua a farsi vedere in compagnia di questi in uscite ufficiali di campagna elettorale.

A questo punto, chiusa la via Borriello e impraticabile l’alleanza con il Centro Sinistra di Mennella, l’alternativa più logica, per tenere viva la possibilità di eleggere almeno un consigliere comunale, sarebbe stata l’alleanza con il civico Caldarola, ma Quirino si intestardisce: “o con Borriello o da soli”. Alla fine Fratelli d’Italia non si presenterà alle Comunali e, peggio ancora, si mormora che nelle liste di Borriello troverà ospitalità la consorte del suddetto coordinatore del Miglio d’oro di Fratelli d’Italia.

D’altronde il dilettantismo politico di Salvatore Quirino si era palesato già 5 anni fa, quando, invece di concentrarsi a trovare candidati per la lista, perse tempo nel cercare di far saltare l’accordo con Luigi Mele e per non appoggiarlo a candidato a sindaco, rischiando anche quella volta di non presentare la lista per mancanza di candidati.

Ma si sa che Giorgia Meloni ha problemi di classe dirigente.



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