"Meloni ha dato una risposta inequivocabile sulla Liberazione. Lo dice Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza nazionale, che al congresso di Fiuggi disse che era giusto chiedere alla destra di affermare senza reticenza che l'antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato. E domenica ha chiesto a Giorgia Meloni di vincere la ritrosia a pronunciare l'aggettivo 'antifascista'. "Di certo - spiega al "Corriere della Sera" il fondatore di An - il mio invito a Meloni a definirsi antifascista non e' stato accolto alla lettera: nel lessico, non cita l'antifascismo. Ma e' stato accolto nella sostanza, nei valori richiamati e nei riferimenti alla destra del dopoguerra. Al riguardo non avevo, per la considerazione che ho del presidente del Consiglio, alcun dubbio". Meloni parla di festa della liberta', e non della 'Liberazione'. "No, perche' e' ovvio che se oggi possiamo festeggiare il 25 aprile come festa della liberta' e' solo perche' gli italiani sono tornati liberi con la fine del regime fascista. Meloni ha scritto nella sua lettera al Corriere anche che 'i costituenti affidarono alla forza della democrazia il compito di includere anche chi aveva combattuto tra gli sconfitti'. E ha fatto un inedito, per la destra, quanto esplicito riferimento all'amnistia firmata da Togliatti
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