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martedì 11 aprile 2023

200 giorni di silenzio per lo stupro alla Festa dell’Unità




 di Eleonora Tomassi

Fonte Cultura identita'


A Bologna il 17 settembre 2022 durante la consueta Festa dell’Unità una ragazzina di 15 anni, che partecipava all’evento insieme ai genitori, sarebbe stata allontanata con una scusa da un gruppo di cinque minorenni (di cui due femmine) e un maggiorenne. Lontani dalla folla, il gruppo le avrebbe proposto una sorta di gioco della bottiglia subito degenerato: la ragazzina avrebbe subito violenza da parte del maggiorenne di origini africane, che avrebbe in ultimo commesso lo stupro mentre il resto della comitiva si divertiva a filmare la vittima schernendola.

La Procura dei minori e la Procura ordinaria stanno indagando e noi non vogliamo di certo accusare gli organizzatori della Festa dell’Unità, ci mancherebbe altro, ma il punto fondamentale è che la vicenda di questo stupro è stata tenuta segreta per ben duecento giorni (la ragazzina ha denunciato lo stupro lo scorso settembre) e che ci troviamo di fronte al solito doppiopesismo della sinistra: che condanna, per esempio, l’intero corpo degli Alpini con una falsa accusa di molestie e tace su uno stupro avvenuto durante uno degli eventi simbolo del PD, tra un “bella ciao” e l’altro, mentre gli esponenti progressisti magari parlavano di accoglienza e parità dei diritti arcobaleno. Laura Boldrini e Elly Schlein, che si battono quotidianamente per una vocale detta o scritta male, non risulta abbiano lasciato dichiarazioni in merito: il paradosso che si fa realtà. Perché questo silenzio? Ufficialmente la sinistra risponde dicendo che “ha voluto mantenere il riserbo”. Ma allora è proprio vero che se un fatto ha un peso e una misura per gli Alpini, condannati senza processo, o per i giovani di destra vittime di discriminazioni e violenze, ne ha sicuramente un altro per fatti che avvengono in altri contesti. E qui l’indignazione, tipica della sinistra, svanisce solertemente.

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