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mercoledì 22 marzo 2023

Ucraina, fronte bipartisan dice tregua. Alemanno:" se non si muove il Parlamento l'unica strada e' il referendum



Un'Europa unita e un impegno trasversale delle forze politiche nel chiedere una tregua e un cessate il fuoco nella guerra tra Russia e Ucraina per 'costringere' le due parti a sedersi al tavolo della pace: e' l'aspetto piu' rilevante del convegno, organizzato all'Hotel delle Nazioni da 'Avvocatura in missione', nel corso del quale esponenti di maggioranza e opposizione si sono confrontati sul tema 'Russia-Ucraina: un tavolo per la Pace'. L'obiettivo e' quello di trovare una strada, "una via diplomatica, approfittando anche di questo momento di stallo, per la risoluzione di questo conflitto", torna a dire anche oggi Massimiliano Romeo. "L'invito al premier Giorgia Meloni e' quello di andare a parlare con gli altri Paesi per convincere l'Alleanza Atlantica e l'Europa a mettersi al centro per far si' che si arrivi almeno a una tregua e a un cessate il fuoco tra le due forze", aggiunge il capogruppo della Lega al Senato, che rimarcato di aver votato, con il suo partito, il sostegno economico e militare all'Ucraina "perche' era giusto difendere l'integrita' di uno Stato" anche se oggi, dopo un anno di guerra, ritiene necessario aprire un dibattito e cercare anche altre soluzioni. "I Paesi dell'Europa centrale come l'Italia hanno sempre avuto una posizione di mediazione nella storia. Questo - invita a considerare - e' un dibattito normale e c'e' anche negli Stati Uniti".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Maurizio Gasparri: "Mi auguro che la Russia non si butti nelle braccia della Cina e spero che si torni all'idea iniziale di Silvio Berlusconi e allo spirito di Pratica di Mare. Abbiamo votato tutti i provvedimenti di aiuti all'Ucraina ma sono dell'idea che converrebbe essere prudenti: leali nel posizionamento, ma non ottusi nel ragionamento. Piu' Pratica di Mare e meno bombardamenti", sintetizza il vicepresidente FI del Senato. Anche Graziano Delrio riconosce "il diritto alla resistenza" ma osserva che parlare di pace non significa essere a favore di Putin: "Credo che dobbiamo considerare che si tratta di una guerra europea e c'e' un grande assente che e' l'Europa. Questa e' una guerra europea e manca un'iniziativa di pace europea. C'e' quella del Papa, c'e' da parte della Cina, ma manca quella dell'Europa. Deve esserci un dialogo trasversale. Non siamo traditori, siamo politici", rimarca l'esponente Pd. "Non penso che il popolo russo sia mio nemico. I russi fanno parte della storia dell'Europa. Penso che sia compito delle forze politiche italiane quello di farli rimanere nell'orbita europea", aggiunge. Dello stesso avviso anche Stefano Patuanelli: "Il nostro nemico non e' il popolo russo. Ho un sogno, un dibattito come quello di oggi tra forze politiche che si possa svolgere con questi toni alla Camera o al Senato". "Gianni Alemanno, portavoce del comitato 'Fermare la Guerra', annota che "quello che appare incomprensibile e' la posizione dell'Italia, uscita dal suo storico ruolo di mediatore, influenzando negativamente le dinamiche europee. L'Italia deve richiedere il cessate il fuoco offrendo la sospensione di invio di armi". "Nei sondaggi, la maggioranza degli italiani e' contraria all'invio delle armi mentre in Parlamento prevalgono politiche aggressive e di conflitto" dice ancora l'ex sindaco di Roma annunciando che "il nostro Comitato e' pronto ad aderire al quesito referendario proposto dal Comitato 'Ripudia la guerra'".

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