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domenica 5 marzo 2023

Fico(M5s): “sull’Autonomia, Meloni e Fratelli d’Italia traditori della Patria”





di (M.S)
Fonte Calabria 7

La chiamata alle armi è sull’Autonomia differenziata. L’imperativo è costruire un fronte comune, che sia politico ma anche popolare, per contrastare un Ddl Calderoli che punta a rompere l’architettura democratica del Paese e a “creare squilibri tra le aree ricche e quelle più marginali del Sud”.

Il Movimento cinque stelle si mette in prima linea e nel tour che porta “Verso Sud” l’ex presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, punta a fare informazione su un tema che “fatica a fare breccia nell’opinione pubblica e nei mass media”.

E ad avvisare sui rischi che un simile provvedimento comporterebbe per le regioni meridionali. “È il vezzo di una piccola forza politica, sotto il 10 per cento, che deve portare il risultato a casa distruggendo il Paese”, dice a chiare lettere nella Biblioteca comunale di Vibo Valentia l’attuale presidente della Commissione di garanzia del M5s, affiancato dai parlamentari calabresi Anna Laura Orrico e Riccardo Tucci.

E se dagli ex alleati della Lega “c’era da aspettarselo”, Fico punta ora il dito contro i “traditori della Patria, i grandi patrioti: i parlamentari di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni”.

Come giudica il loro atteggiamento?

“Erano i nazionalisti e i sovranisti, coloro che dovevano difendere l’Italia. Ora, pur di rimanere al Governo, cadono sulla più scontata divisione delle autonomie voluta da un partitino come la Lega, con un leader che non sa né leggere né scrivere che si chiama Matteo Salvini. Per governare faranno qualsiasi cosa la Lega gli dice”.

E dal Pd a guida Schlein cosa vi aspettate?

“Da Elly Schlein ho sentito parole chiare sull’Autonomia. Questa battaglia va fatta da un fronte comune perché è una battaglia di tutti. È giusto costruire un fronte unico con il Partito democratico e trovare convergenze sui temi e sui contenuti”.

Il presidente calabrese Occhiuto ha votato “sì” in Conferenza Stato-Regioni…


“Penso che Occhiuto abbia fatto un grave errore perché ha appoggiato la sua parte politica senza pensare agli interessi di tutti i cittadini che rappresenta. Dire che la Calabria, con l’Autonomia, può raccogliere una grande sfida è una grande bugia perché i calabresi non possono raccogliere la sfida di una partita truccata che li rende più deboli. Non condivido affatto la sua impostazione e, se ne avrò l’occasione, glielo dirò di persona”.

Sono i giorni della strage di Cutro e delle polemiche sui soccorsi…

“Il naufragio è una ferita indelebile nella storia del nostro Paese. Ringrazio il presidente della Repubblica Mattarella per aver rappresentato tutti gli italiani. Sono sconvolto dalle parole di Piantedosi che dovrà spiegare in aula le sue affermazioni e spero che si faccia piena chiarezza su quello che è successo”.

Anche voi ne chiedete le dimissioni?

“Mi auguro che Piantedosi le dia perché è chiara la sua inadeguatezza ma ci sono anche le parole del ministro Salvini che non sono da meno”.

Ci sono responsabilità politiche da accertare?

“Andremo fino in fondo per comprenderlo. Perché qualcosa è successo a livello di ministero degli Interni e a livello di ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con Salvini, che non si vede e non si sente, ma che avrà anche le sue responsabilità. E invece ci dice che tra poco partirà il ponte sullo Stretto”.

Sono diversi i ministri che hanno fatto discutere ultimamente…

“Abbiamo un ministro dell’Istruzione, Valditara, che non dice niente sugli attacchi squadristi agli studenti di Firenze ma, al contrario, è pronto a prendersela con la preside che ha scritto una bellissima lettera. Delmastro e Donzelli fanno uscire informazioni riservate e il ministro Nordio li difende. Succede questa strage così vicina alle nostre coste, la Meloni non sa che fare, parte Piantedosi e in conferenza stampa escono parole vergognose per un ministro della Repubblica che giudica madri e padri disperati che portavano i figli verso una nuova vita. Allora è lui che deve comprendere la gravità delle sue parole e dimettersi per dignità personale”

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