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sabato 1 ottobre 2022

Rotondi(VèP): il futuro della Dc passa per il successo della Meloni




"Per fortuna si è spenta subito la mistica dei tre tenori democristiani sopravvissuti nel nuovo Parlamento, che saremmo Casini, Tabacci ed io. La realtà è che i parlamentari democristiani sono di più, molti di più, in tutti i partiti. Ma non è questo il tema del cattolicesimo politico: la Dc aveva una grande classe dirigente, e i suoi scampoli ancora tornano utili a tutti i partiti. Questo reclutamento fa bene a tutti, specie ai reclutati. La questione democristiana è ben altra. Adesso c'è Giorgia. E' premier. Ci è arrivata da sola, rimontando una destra ridotta peggio della Dc, e quadruplicandone i consensi. Oggi il centrodestra è Giorgia Meloni, piaccia o no(e piace anche a chi non vota per il centrodestra, almeno in questa fase).
Lo scrive Gianfranco Rotondi, presidente di Verde è Popolare, eletto nelle fila di Fratelli d'Italia sull'Huffington Post, parlando del futuro del centro destra.
Ora, precisa Rotondi, il tema non è votare la Meloni, ma costruire finalmente una casa politica alternativa alle cento sfumature della sinistra che in Italia governano anche quando perdono.
Questa è la nuova forma della questione democristiana: la ricostruzione di una forza di massa che sostituisca la Dc, in modo degno. 
Si dice, insiste il leader di Verde è Popolare che Giorgia è di destra, ma lo erano Scelba, Medici, Tambroni, a tratti Fanfani. Il partito che immagino può muovere da destra, inglobare il centro e recuperare il riformismo socialista mai piegatosi alla sinistra giustiziaista.




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