Ricordare la marcia su Roma perché la cancel culture genera il sonno della ragione. L'analisi di Schiavone - Il Sovranista.com

Non perdere

Post Top Ad

Spazio Pubblicitario 1

Post Top Ad

venerdì 28 ottobre 2022

Ricordare la marcia su Roma perché la cancel culture genera il sonno della ragione. L'analisi di Schiavone





di Raffaele Schiavone 

28 ottobre 1922 – 28 ottobre 2022. 100 anni esatti dalla Marcia su Roma; migliaia di giovani e meno giovani in camicia nera si diedero appuntamento il 24 ottobre 1922 a P.zza Plebiscito a Napoli. L’Italia non si era ancora ripresa dalle conseguenze del primo conflitto bellico mondiale e quelle camice nere -composte in gran parte anche dai reduci di guerra- rappresentavano la meglio gioventù dell’epoca; essi trovarono nel manifesto di San Sepolcro del 23 marzo 1919 la spinta per riaccendere quella fiamma interiore caratterizzata dalla volontà di potenza, per dirla alla Nietzsche, capace di forgiare l’uomo in super uomo. Cancellare la storia è da ignoranti, cancellare questa pagina di storia italiana è da codardi poiché si ammette del tutto la propria immaturità intellettuale dopo un secolo. L’ignoranza e la codardia sono state le armi che la sinistra militante extraparlamentare, con addosso il polveroso eskimo degli anni 70, in combutta con “autorevoli” esponenti dell’ intellighenzia italiana e della sinistra parlamentare hanno utilizzato a loro uso e consumo affinché questa precisa pagina di storia non venisse mai del tutto analizzata in modo serio e soprattutto lontano dalla pregiudiziale ideologica. Costoro sottolineano solo ciò che vogliono sottolineare e guarda caso sorvolano le pagine in cui sono elencate sostanziali azioni di giustizia sociale che nemmeno i più autentici progressisti di ieri e oggi, sono in grado di pensare e attuare (con le dovute differenze temporali). Degne di nota sono: Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.), settimana lavorativa di 40 ore, I.N.P.S., I.N.A.I.L., assegni familiari, lotta contro l’analfabetismo, tutela paesaggistica ed idrologica, bonifica dell’agro pontino con la fondazione di nuove città come Latina, Littoria, Pomezia, Aprilia e Sabaudia, opera nazionale del dopo lavoro e molto altro ancora. Un chiaro monito è da indirizzare anche all’attuale destra di governo, ricordando che qui in Italia storicamente la vera destra è quella di tipo sociale che si differenzia nel modus operandi politico da una destra 2.0 che strizza eccessivamente l’occhio al neoliberismo e al turbocapitalismo; altrimenti si rischia di essere una copia giovane e spregiudicata di Forza Italia che, aldilà dei proclami privati di Silvio Berlusconi il suo partito sulla carta e nei fatti, resta convintamente filoatlantista e iper-europeista. In conclusione, ai ragazzi che presi dall’ardore della propria giovinezza vogliono approfondire questo periodo, consiglio le ricerche storiche di: Renzo De Felice, Emilio Gentile, Adriano Romuladi, Augusto del Noce, Pino Rauti e Giampaolo Pansa (quest’ultimo particolarmente indicato per il periodo della Repubblica Sociale Italiana, meglio nota come la Repubblica di Salò).

Nessun commento:

Posta un commento

Banner 700

Spazio Pubblicitario 2