di Mattia Feltri
Quel formidabile segugio di Matteo Salvini ha fiutato un'altra notizia delle sue, e l'ha diffusa con corredo di indignazione a maggior scandalo del bravo cittadino: un immigrato marocchino con sette mogli percepisce otto redditi di cittadinanza, uno per sé e uno per ognuna delle sette mogli.
La notizia lì per lì mi è sembrata credibile per una ragione precisa: soltanto il trio Salvini-Conte-Di Maio, che la varò, poteva varare una legge capace di dare otto redditi di cittadinanza a un marocchino e alle sue sette mogli (la tendenza ad approvare leggi che si disapprovano, ecco una grande sfida per la psichiatria contemporanea).
Ho cominciato a dubitare dopo una lunga riflessione, circa quattro secondi, sul presupposto che la poligamia in Italia non è consentita, e doveva essere complicato per le sette spose allegare una documentazione al di sopra di ogni sospetto. Però, siccome si sa mai, mi sono fatto la mia brava e breve indagine: la notizia è stata data con qualche prudenza da Affaritaliani.it, che citava Pugliapress.tv, dove il signor Antonio Pepe, coordinatore dell'Associazione autonomi e partite Iva, sosteneva di averla sentita al bar.
Mistero risolto: il bar è da sempre la principale fonte d'informazione di Matteo Salvini, e quanto esca da un aperitivo ha per lui la portata della sentenza di Cassazione. Tutto comprensibile. E comprensibile è anche che un leader di tale calibro ambisca al ministero dell'Interno e trasecoli alle resistenze di Giorgia Meloni. Sarà bello riavere al governo uno capace di sovvertire non soltanto le leggi della politica, ma anche della fisica, secondo cui il vuoto non esiste.
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