di Carmelo Caruso
Quello che pensano dello stato della Lega di Salvini è che la Lega sta attualmente “attraversando il peggiore momento della nostra storia, peggiore perfino a quello del 1992. Siamo nel il momento più basso della Lega, più basso dallo scandalo che la travolse e che ha portato al passo indietro di Bossi”. In un’analisi vera, chi ha avuto la possibilità di parlare ha chiesto “il ritorno all’identità ”. Questa volta “padroni a casa nostra” significa che la Lega di Bergamo vuole essere padrona di essere Lega. “Dove è il cuore della Lega?” era il tormentone. Un bergamasco poi non ce l’ha fatta e si è liberato: “Ma vogliamo dirlo che Salvini spara cazzate?”. Salvini, mentre accadeva tutto questo si trovava ad Arcore con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi per ragionare di governo. A Seriate nessun ministro, nessun dirigente. Il grande assente era Fabrizio Cecchetti, segretario della Lega lombarda. Se non stava lì, a Seriate, quale è il suo posto? A che serve?
La gestione lombarda, la sua, è stata bocciata all’unanimità . Ogni leghista suonava la cornamusa. Uno: “Abbiamo collezionato solo figure di merda”. Veniva così stilato l’elenco delle imprese di Salvini: “Il viaggio in Polonia, ne vogliamo parlare?”. Un altro militante: “E la gestione dell’elezione del presidente della Repubblica? Salvini doveva fare il king maker e ha fatto il king burger. Abbiamo avuto cinque posizioni diverse al giorno”. A tal proposito, abbiamo una notizia inedita. Qualcuno ricorda che in quei giorni dolorosi Salvini aveva incontrato Mario Draghi? Bene, a distanza di mesi possiamo dire come si erano salutati Salvini e Draghi. Salvini: “Ti faccio sapere. Per me la tua candidatura va bene”. Draghi ha confidato che dopo non l’ha più sentito. E ora di nuovo Seriate. Argomenti nominati: “La struttura della Lega dove è?”. La Lega, a parte poche eccezioni, è governata da commissari nominati da Salvini. Ed ecco la battuta: “Il più capace è incapace”.
A Saronno, andandosene via, i dirigenti leghisti hanno dichiarato: “E’ stato un grande momento di ascolto”. A Bergamo, non c’erano le loro orecchie ad ascoltare. Dice un leghista: “Testimoniare quello che è accaduto a Bergamo adesso è dovere”. Ormai ogni città del nord c’è un informatore, uno che spedisce immagini, video. Continuerà .
Fonte Il Foglio
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