Fini: "Non ispiro Giorgia Meloni, a Fiuggi ho indicato la rotta. - Il Sovranista.com

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domenica 30 ottobre 2022

Fini: "Non ispiro Giorgia Meloni, a Fiuggi ho indicato la rotta.






"Giorgia Meloni non ha bisogno di essere ispirata. Ho detto alla stampa estera" che la realtà della destra italiana era diversa da quella che veniva rappresentata, "di aver votato per lei e lo confermo". 
Lo ha dichiarato Gianfranco Fini tornando in tv a Mezz'ora in più. "Posso dire che c'è stato chi ha aperto una rotta" e poi è toccato ad altri, "ai più giovani, percorrerla". Meloni e Ignazio La Russa? "Avevano ragione loro e avevo torto io". Che vuol dire? Che l'attuale capo del governo e il presidente del Senato "non mi seguono quando vengo estromesso" dal Pdl "e danno vita alla casa della destra: io non ci credevo". E poi: "Quando nacque Fratelli d'Italia. c'era scetticismo totale a destra, io per primo dicevo: me dove vanno?".

Negli anni '90 "la vigilanza antifascista era finita", ricorda Fini ripercorrendo alcuni fatti tra il '95 e il '99. Nel "1995 Massimo D'Alema diventò presidente della commissione bicamerale e si parlò dell'asse Fini- D'Alema, l'ultimo segretario post-comunista e l'ultimo post-fascista". Nel 1996 "Luciano Violante viene eletto presidente della Camera, Alleanza nazionale lo applaude in modo sincero quando dice che per fare della liberazione un momento unitario, condiviso, bisognava 'guardare ai vinti di ieri', e bisogna fare attenzione ai verbi, non dice capire". Infine racconta che nel '99, prima dell'elezione di Carlo Azeglio Ciampi alla presidenza della Repubblica "non svelo un segreto, incontrai riservatamente il segretario dei Ds Walter Veltroni, ragionammo e trovammo che il nome di Ciampi era quello che poteva garantire" tutti.

Le minacce a La Russa

"Il titolo (della Stampa, ndr) su La Russa - dice ancora Fini - è forzato. La Russa non ha detto 'non festeggio questo 25 aprile' ma risponde 'dipende, certo non andrò ai cortei' perché, l'ho sentito anche stamattina, rischierebbe di trovarsi in compagnia di quei giovanotti che in nome dell'antifascismo lo hanno minacciato di morte. L'antifascismo ha anche delle posizioni antidemocratiche".

La sinistra e "l'interruttore dell'antifascismo"

"La sinistra italiana non può accendere l'interuttore dell'antifascismo" in modo strumentale, "chiedono da sinistra il riconoscimento dell'antifascismo come un valore.
La risposta non può essere che sì, perchè l'abbiamo riconosciuto a Fiuggi", prosegue Fini. "La sinistra deve essere chiara: l'antifascismo deve essere un valore condiviso" ma "ha anche posizioni antidemocratiche", osserva l'ex presidente della Camera ricordando, per esempio, gli attacchi violenti a La Russa. E continua: "All'antifascismo condiviso dovrebbe corrispondere un patriottismo condiviso. Se la sinistra chiede alla destra di essere lineare e di accettare l'antifascismo dovrebbe accettare in modo altrettanto lineare che tra gli antifascisti c'è chi ha anche posizioni antidemocratiche". Possibile, aggiunge, "che a sinistra ancora non abbiamo meditato sulla lezione di Bobbio, sul fatto che patria e nazione non sono parole di estrema destra ma sono citate più volte nella Costituzione".

Fiuggi "fu un passaggio"

"Fiuggi è l'espressione di un passaggio: usciamo dalla casa del padre con la certezza di non fare ritorno. Non so se c'era Meloni, ma c'era il segretario della sua sezione, Rampelli, che mi ha detto che si riconobbero in quella svolta: scrivemmo che l'antifascismo era stato essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva oppresso", chiarisce Fini. "Nel 1995, con questa nostra dichiarazione, la sinistra prese atto che non si poteva continuare a dire che il fascismo era tornato. Fiuggi pose fine a una stagione. Chiedono da sinistra di riconoscere l'antifascismo come valore? Sì, lo abbiamo detto a Fiuggi e Giorgia Meloni non si è mai dissociata".

An, FdI e la fiamma nel simbolo

"Il simbolo di FdI, sostiene Fini, non è quello del Movimento sociale ma è quello di Alleanza nazionale. La scritta Msi che era la continuità (col fascismo, ndr) non c'è più, è stato archiviato con Fiuggi", ha concluso.

Il Pdl "un errore imperdonabile"

"Creare il Pdl fu un errore enorme che non perdono a me stesso", dichiara Fini ospite in tv di Lucia Annunziata.

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