), e evito anche ogni discorso sulle ovvie, e già accennate da altri, difficoltà che ora la aspettano.Sono, però, ancor più lieto della sconfitta (chiamiamo le cose col loro nome) di Berlusconi e Salvini.
Personalmente considero, fin dalla loro apparizione in politica, questi due signori i becchini "di destra" del neofascismo che avevo conosciuto e nel quale credevo.
Il primo per il suo ruolo sociale (prototipo del capitalismo anche parassitario), i suoi comportamenti personali (taccio, per carità di Patria), la sua funzione diseducatrice, in quanto imprenditore televisivo (telefilm, varietà , informazione, tutti improntati ad una visione che mi ripugna).
Il secondo perchè personificazione vivente di tutto ciò che sin spaccia per fascismo, ma è da esso quanto di più lontano si possa immaginare: bullismo di periferia, esibizionismo a base di felpe e Nutelle, vuoto ideologico assoluto, etc.)"
Lo scrive in un post, pubblicato sulla sua pagina Facebook, Giacinto Reale, autore di diversi libri sul fenomeno del 1919 e sullo squadrismo, collaboratore di questo blog precisando: "tanti che con me avevano condiviso anni lontani, fatti -e non è retorica- di lotte, sacrifici e rinunce, essendo soprattutto degli idealisti (e come tali "ingenui" per antonomasia) ne hanno, nel tempo subito il fascino -salvo poi dirsi delusi- con quella eccessività propria della loro natura che per me ha significato, in più di un caso, separazioni insanabili. "Non c'è due senza tre" dice il proverbio, e per questo mi asterrò da giudizi sul probabile Governo "conservatore" che forse ci aspetta. Io, con tutta la modestia del mio essere, rimarrò fermo sulle famose "linee di vetta", irraggiungibili per Berlusconi, i Salvini e Meloni vari
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