di Carlo Alberto Paolino
Pullman e macchine provenienti da ogni parte d'Italia hanno riempito il prato di Pontida. 20 mila metri quadri di “sacro prato” gremito per dare sostegno e riconfermare la fiducia a Matteo Salvini.
Dopo 2 anni di stop dovuti alla pandemia, oggi, ad una settimana dalle elezioni, il prato della città del giuramento leghista, si è unico in un solo “credo” da nord a sud, dalle val d'Aosta alla Sicilia.
Presenti, oltre al segretario Matteo Salvini, acclamato da un boato di folla festante, tutte le più alte cariche leghiste, da Fedriga a Zaia, da Fontana a Calderoli e Romeo, presente anche il senatore uscente Tony Iwobi, che non si è ricandidato ma - dice - "sono qui perché sono leghista e mi sento in famiglia".
Ma tanti altri, tutti uniti sotto un unico vessillo. Di contro, a meno di un’ora di macchina, Enrico Letta, segretario del partito democratico, che ha radunato i sindaci del partito, come da contrapporre la sua piazza a quella storica leghista.
Ma la festa leghista prosegue fino al pomeriggio, con il loro Capitano, che non si è risparmiato tra selfie e strette di mano. Baciando in segno di stima chi per raggiungere la Lombardia ha impiegato 11 ore in pullman.
La lega unisce l’Italia, apprezzando e mettendo in risalto le differenze tra le varie regioni che si arricchiscono reciprocamente, affinché la nostra Patria sia sempre più rinomata, apprezzata, rivalutata, conosciuta e valorizzata. Il centrodestra si prepara a governare con la prima grande festa di popolo.
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