Normalmente potrebbero essere le scritte fatte dai soliti idioti – commenta in una nota – ma in questo momento, in quel luogo e in quel modo rappresentano un segnale di disagio politico rovinoso, un insulto alla democrazia e un’istigazione ad uccidere pericolosissimi. È agghiacciante che in una città dove il terrorismo, il comunismo combattente poi sconfitto e condannato dalla storia, ha fatto ben tre vittime, ci sia chi inneggia a quegli anni con lo scopo di avvelenare ancor di più il clima politico e sociale. Non solo, conclude Speranzon con insulti ma minacce di morte dirette. Spiace che tutto questo stia accadendo con l’assenso silenzioso, se non l’istigazione, di candidati e partiti della sinistra. Per quanto riguarda le scritte sporgerò denuncia.
Il leader di Fratelli d’Italia ha riferito dell’episodio commentando su Twitter: “A Mestre nuove minacce a firma Brigate Rosse. Quando esponenti politici e delle istituzioni usano parole come ‘dovranno sputare sangue’ contro i propri avversari, poi qualcuno può prenderli in parola. Il 25 settembre confido negli italiani per rispondere alle loro campagne d’odio”.
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